Benevento

Pasqua “on the road” per la Strega. Una domenica che, rischiando il profano, dovrà essere di resurrezione per la squadra giallorossa. L'eco della sconfitta di Cosenza rimbomba ancora nella mente di tutti, il gol del “vendicatore” Camporese (che ha dato anche quello che non aveva contro la sua ex squadra, tanto da dover quasi alzare bandiera bianca alla vigilia di Cremona...) è stata come una stilettata al cuore, un epilogo inatteso e immeritato. Bisogna riprendersi da un colpo così duro, pensare positivo e guardare avanti senza farsi condizionare da quello che poteva essere e non è stato. 

Pasqua “on the road”, dicevamo. Domani mattina c'è già l'allenamento di rifinitura, poi la lista dei convocati, quindi la partenza in pullman per Napoli. Alle 17 a Capodichino decollerà il volo charter per Trieste. Dalla città alabardata (arrivo previsto intorno alle 18,30) si proseguirà in pullman verso un hotel di Lignano Sabbiadoro dove alle 15 di lunedì il Benevento, allo stadio Teghil, affronterà il Pordenone del sannita Tedino.

La squadra friulana è con un piede in serie C, ma non per questo scende in campo senza nerbo. Anzi in queste ultime partite ha sempre trovato la forza di difendersi bene contro ogni avversario. Due ex tra i neroverdi: o è meglio dire due giocatori di proprietà giallorossa e in prestito ai friulani, il centravanti Giuseppe Di Serio, che non sarà della contesa per via di un turno di squalifica, e Dejan Vokic, che Tedino pensa di schierare da centrocampista arretrato al posto dell'altro squalificato Torrasi.

Il Benevento avrà bisogno di una iniezione di forze fresche, impossibie che possa riproporre gli stessi che hanno giocato la partita faticosa del San Vito Marulla. Non è più solo questione di fidarsi del gruppo storico, è invece il momento di dare fiducia a qualcuno dei panchinari che ha risorse fisiche che altri non possono avere. Se non possono reggere il confronto col Pordenone, allora sono solo un inutile orpello da portare su e giù per l'Italia. Il tecnico ha di nuovo disponibile Calò, che ha scontato un turno di squalifica. Il triestino che si ritrova nella sua regione potrebbe essere utile alla causa, anche se sembra un delitto lasciar fuori Viviani, che almeno dal punto di vista delle energie non sembra certo tra i più debilitati. Servirà ricomporre i pezzi del puzzle, con qualche tassello nuovo che non alteri gli equilibri. Non è un compito semplice, ma se si vogliono conservare ancora le residue chances di promozione diretta, questa è la strada da perseguire.