Nel cinquantaduesimo giorno di guerra, la tregua in Ucraina appare ancora lontana. Anzi, mentre il conflitto sul campo prosegue, non arrivano rassicurazioni neanche sul piano diplomatico: non si parla al momento di negoziati e lo scontro verbale sembra esacerbarsi, con parole poco confortanti spedite da un lato all'altro del Pianeta.
Nella capitale, dove nella notte risuonavano sirene d'allarme aereo, oggi sono state avvertite esplosioni. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, sul suo canale Telegram ha spiegato che le esplosioni sono avvenute nel distretto di Darnytskyi, alla periferia della città, e che sul posto sono intervenuti soccorritori e medici.

Il conflitto, quindi, prosegue e si aggrava quotidianamente il bilancio dei bambini uccisi e feriti. Secondo l'ufficio del procuratore generale dell'Ucraina, dall'inizio della guerra a oggi 200 bambini sarebbero morti e più di 360 sarebbero rimasti feriti.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video si è soffermato sulla possibile durata della guerra. "Se qualcuno dice 'un anno o anni' - ha detto -, io rispondo: puoi rendere la guerra molto più breve. Prima avremo tutte le armi che abbiamo richiesto, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace. Quanto più e quanto prima avremo il sostegno finanziario che abbiamo richiesto, tanto prima ci sarà la pace. Prima il mondo democratico riconoscerà che l'embargo petrolifero contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà". Il presidente ucraino ha parlato anche della ripresa delle attività nel paese. "In tutte le città e comunità dove non ci sono occupanti e ostilità, è necessario riportare l'economia al massimo", ha detto, aggiungendo poi che il ministro delle politiche agricole ha riferito che "la campagna di semina è iniziata e continua in tutte le regioni del paese, comprese Lugansk e Donetsk".

In un'intervista alla Cnn, inoltre, Zelensky si è soffermato sulle preoccupazioni in merito alla possibilità di un uso di armi nucleari da parte della Russia, sottolineando che il mondo dovrebbe essere preparato di fronte a questa minaccia. All'emittente statunitense il presidente ucraino ha spiegato anche che nel conflitto sarebbero morti tra 2.500 e 3.000 soldati ucraini.
Nel frattempo, sul piano internazionale, l'alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell'Unione Europea, Josep Borrell, ha fatto sapere di aver avuto un colloquio con il vice primo ministro ucraino Olga Stefanishyna, il ministro della Difesa Oleksii Reznikov e il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. "L'Ue - ha affermato Borrell su Twitter - è in stretto contatto con gli stati membri per accelerare la fornitura di sostegni essenziali all'Ucraina". (Italpress)