Pontecagnano Faiano

È scontro a Pontecagnano Faiano sulla realizzazione della nuova caserma dei carabinieri. Il caso è stato sollevato dall'associazione ambientalista Italia Nostra che, attraverso una nota, ha fatto sapere di aver diffidato l'Amministrazione comunale di Pontecagnano dal realizzare la caserma nell'area individuata.

«Il Comune di Pontecagnano, nonostante la nostra richiesta inviata nel novembre del 2020 di scegliere un’area diversa da quella identificata in località Sant'Antonio, prospiciente la via Sandro Pertini, per la costruzione della nuova caserma dei carabinieri, ha proseguito nel portare avanti il progetto ottenendo l’avallo dell’Arma dei carabinieri», si legge nella nota diramata da Italia Nostra. «Già nel 2020 Italia Nostra e il Consorzio di Irrigazione Faiano e Formola avevano espresso forti perplessità e avevano chiesto al Comune di Pontecagnano Faiano di identificare altre aree dove realizzare la caserma. Ricordiamo che il Consorzio è il gestore delle acque che sorgono proprio in quest’area e che vengono utilizzate per l’irrigazione dei terreni agricoli del Comune e pertanto l’area presenta un interesse naturalistico ed economico che non consente di utilizzarla per costruire degli edifici».

Di qui la decisione di diffidare il Comune dal realizzare il progetto, attraverso una lettera che è stata inviata anche a tutti gli enti coinvolti nel progetto, a tutti gli enti per la tutela ambientale e alla Procura della Corte dei Conti. Italia Nostra, inoltre, ha denunciato che dall'accesso agli atti effettuato «non ci sono stati forniti alcuni parerei che riteniamo fondamentali quali la perizia geologica, lo studio di prefattibilità ambientale esplicitamente menzionato, delibera di giunta e il parere paesaggistico». Per l'associazione, infine, il Comune di Pontecagnano Faiano dovrà «fornire le necessarie giustificazioni alla Corte dei Conti di voler realizzare un’opera in una zona con una falda acquifera affiorante che comporta oggettivi costi aggiuntivi sia di realizzazione che di manutenzione rispetto ad altre aree che non presentino criticità di questo tipo disponibili sul territorio comunale, come quella già individuata a Casa Parrilli dal vigente piano regolatore generale».