Benevento

 

I PIU'...

Partite come quelle del San Vito Marulla sono sempre le più difficili da commentare. Leggi i numeri e pensi che quella squadra che ha scoccato 16 tiri verso la porta avversaria abbia alla fine vinto contro quella che ne ha fatti 7. E invece no, perchè il calcio è questo e non sempre vince chi costruisce più occasioni. Alla fine Paleari (voto 6, di stima) ha fatto da spettatore, ma è stato lui a dover raccogliere la sfera in fondo al sacco. Parecchi giallorossi hanno mostrato di avere la spia della riserva accesa, giocare ogni tre giorni è sempre di più un supplizio. E allora uno come Mattia Viviani (voto 6,5) potrà anche non avere ancora il ritmo partita, ma sembra davvero quello più fresco di tutti. Suo il pallone per Farias per l'occasione più clamorosa del primo tempo, sue parecchie iniziative: un tiro che ha sfiorato l'incrocio, persino le prove per un rigore che (chissà...) poteva anche starci. E' il motore del Benevento attuale. Dopo Viviani, Genny Acampora. Che starà anche col fiato corto, ma è l'unico in casa giallorossa ad avere quel cambio di passo che può far male a qualsiasi avversario (voto 6,5). Discreta anche la prova di Letizia che è andato un po' a corrente alternata, ma quando s'è fatto vedere in avanti è stato in grado di rendersi pericoloso (voto 6).

Se avessimo una sezione “purgatorio” in questo pagellone, ci metteremmo Diego Farias. Croce e delizia, un voto che rimbalza dal 4 del gol mangiato al 7 per la palla che ha dato a Letizia nel secondo tempo smarcandolo tutto solo davanti a Matosevic. Tanti dubbi e un rammarico forte, quello che sia stato sostituito proprio nel suo momento migliore.

… E I MENO

Lo avevamo detto la settimana scorsa: Riccardino Improta avrebbe bisogno di una settimana in una SPA, un centro benessere che lo rimetta in sesto. Ha bisogno di corroborarsi, ha subito un infortunio ed è andato avanti come se nulla fosse accaduto. Ora arranca, ma il tecnico non lo toglie neanche se rimane con una gamba sola. Dispiace affibbiargli un brutto voto (5), perchè lui è uno che ha una disponibilità assoluta. Anche questa volta ha giocato da esterno a destra, prima alto, poi basso. Forse gli si sta chiedendo troppo. Anche Elia (voto 5,5) sembra ancora frenato. Non è al meglio, il lungo infortunio non gli ha giovato. Ha sofferto le pene dell'inferno contro il croato Situm e non è riuscito mai a proporsi come sa sulla corsia di competenza. Serata senza bagliori anche per Francesco Forte, chiuso dai tre centrali silani assatanati. Una bacchettata a Vogliacco e Barba, che si sono persi Camporese nell'azione del gol. L'ex s'è preso l'ennesina rivincita, appuntandosi sul petto la terza bandierina (in gol col Foggia, col Pordenone e ora col Cosenza) del suo conflitto personale con la Steega. Tra i “meno” c'è ovviamente anche il mister con cambi non sempre comprensibili. Tra tre gorni si gioca di nuovo, c'è la possibilità di una riabilitazione rapida. Per tutti.