Prosegue la fase istruttoria del processo iniziato ad ottobre 2021 e messo in piedi a seguito dell'inchiesta del 2017 sulle onlus irpine Aias e Noi Con Loro, specializzate nell'assistenza ai disabili.
Stamattina, in particolare, c’è stato l'esame di un teste del pm Vincenzo Toscano, maresciallo della guardia di finanza che ha condotto le operazioni e in particolare si è occupato di esaminare le intercettazioni acquisite in corso d’indagine, nonché il giro di denaro che avveniva tra le società, con relativi dati contabili falsificati.
L’udienza si è aggiornata al prossimo 24 maggio, data in cui verrà concluso il controesame del teste da parte della difesa.
L'inchiesta nasce dalla convinzione della Procura dell'esistenza di un sistema che negli anni avrebbe distratto fondi pubblici destinati alla sanità grazie alla collaborazione di aziende che operavano in settori differenti: dall’informatica all’edilizia.
Nello specifico, viene contestata la distrazione di un milione e 356mila euro dai conti Aias in favore di alcune aziende che, di fatto, con la sanità non hanno nulla a che fare.
I reati contestati a vario titolo ai dieci indagati per questo processo sono di peculato, riciclaggio, malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata.
In particolare, è stata focalizzata l'attenzione su un bando di 199mila euro per la digitalizzazione e messa in rete delle biblioteche dell’onlus Noi con Loro. Una somma che sarebbe stata ottenuta illecitamente con artifici e raggiri, che hanno indotto in errore la Regione Campania. In questo progetto finanziato dalla Regione l'accusa è stata mossa anche nei confronti di Anna Maria Scarinzi e di Simona e Floriana De Mita, rispettivamente moglie e figlie dell'ex premier Ciriaco De Mita, per aver svolto consulenze informatiche specialistiche senza averne titoli e requisiti, tra l'altro mai fornite. Il compenso per il servizio è stato di 10mila e 620 euro in favore di Ausonia It S & R Srl Servizi, società di Scarinzi e delle De Mita.