Benevento

Chissà che ancora una volta non ci sarà il Frosinone nel destino della strega. Prima toglie e poi dà la squadra ciociara che battendo la Cremonese permette al Benevento di avere una chance in più per la promozione diretta. Per carità, c’è ancora il recupero col Cosenza tutto da vivere. Ma senza il passo falso dell’undici di Pecchia sarebbe stato più complicato sognare. La tensione però si taglia a fette. I giallorossi col Vicenza non sono riusciti a giocare con la mente tranquilla. “La necessità di dover vincere per forza condiziona le giocate” ha ammesso Caserta che si è voluto prendere tutte le colpe per un avvio non al top della strega. Ma in fondo contavano i tre punti e ai sanniti è bastato il gol di Viviani per centrare l’obiettivo. Nel primo tempo la squadra è stata troppo frettolosa e imprecisa nei passaggi, colpa anche della stanchezza di qualche giocatore. Vogliacco ha commesso errori che non gli appartengono, Improta è stato spesso fuori dal gioco, perfino Acampora, che ha permesso a Viviani di fare gol, all’inizio ha faticato. Ma la sofferenza dovrà passare per ogni partita. Non ce ne saranno di semplici da qui alla fine. Tutte le squadre avranno delle motivazioni: chi dovrà salvarsi, chi vorrà salutare la cadetteria ben figurando e poi ci sarà lo scontro diretto col Monza. Ai sanniti sarebbe potuto bastare il pari se non ci fossero state altre squadre in lotta. E invece non bisognerà mai cedere il passo. Ma i presupposti per far bene ci sono tutti. Nelle ultime tre partite la strega ha dimostrato di essere cresciuta sotto più aspetti: col Pisa è venuta fuori quella personalità necessaria per annientare una diretta antagonista. Fino ad allora il Benevento aveva battuto solo il Monza in casa. Con la Reggina invece la squadra di Caserta ha fatto valere la qualità in tutti i reparti. Con il Vicenza premiati il cinismo e la forza della panchina. Perché già il Lecce aveva mandato un messaggio chiaro: per ottenere i tre può bastare un gol, non c’è bisogno di dominare. Così la sfida che si è appena consumata regala una convinzione in più ai sanniti. Che ora possono sognare. Sperando che anche il pubblico riuscirà a svegliarsi dal letargo. Ancora vuote le gradinate del Vigorito. Di domenica e in un orario fattibile. Dopotutto il tifo è piacere ma anche sacrificio. Di scuse se ne sono trovate troppe: squadra discontinua, prezzi alti, pandemia (la più plausibile). Ma la A è l’occasione di tutti. E non è mai tardi per metterci la firma. Perché proprio questo maledetto covid ha fatto capire a tutti che bisogna godersi i momenti belli e le emozioni vere, viverle per evitare che l’apatia prenda il sopravvento.