Avellino

Dogana di Avellino, Festa ci riprova. In principio fu Venezia, poi Fuksas con conseguenti fallimenti e polemiche. Ora il sindaco si gioca la carta dello studio Multari-Corvino. Terza foto per promuovere l'intervento di recupero dell'edificio di piazza Amendola, ancora ingabbiato nei ponteggi, e terzo giro di speranze.

“Finalmente è stata seguita una procedura legittima - dichiara Luca Cipriano - ora Festa apra un momento di confronto con la città e con le opposizioni. Incrociamo le dita e speriamo che anche stavolta il professionista incaricato non scappi via a gambe levate, travolto dalle polemiche. Si è già perso troppo tempo, ora il sindaco è tornato a più miti consigli grazie anche alle nostre sollecitazioni e le cose sono state fatte nel rispetto delle regole. L'importante è che adesso si apra un momento di confronto reale su quali funzioni e quali contenuti si vogliono dare a quella struttura per farla rinascere e con lei l'intero centro storico. Penso a spazi per i giovani, ad aule multimediali per rilanciare la cultura".

“Il nuovo progetto è ambizioso e innovativo con un’ampia revisione degli spazi interni, senza dimenticare il restauro della parte storica - ha subito affermato il primo cittadino che si è fatto ritrarre in foto con Giovanni Multari - La Dogana sarà luogo per i giovani, rappresenterà il motore del rilancio economico, turistico e culturale del centro storico ed un luogo di inclusione per gli avellinesi”.

Si dividono invece i commercianti di via Nappi e del Centro storico. Non manca chi è scettico e stanco di troppe promesse mancate. “Non abbiamo più fiducia, parliamo di un edificio abbandonato dal dopo terremoto. Festa la smetta con questi selfie e pensi di più alla sostanza delle cose. Restituiamo il bene alla fruizione piena della città e rilanciamo questo centro storico così bistrattato. Solo cosi il sindaco riacquisterà credibilità ai nostri occhi”.