Il Cilento antico, composto dai paesini che circondano l’area intorno al Monte Stella, si prepara quindi al rituale del venerdì santo, quello delle Confraternite, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia. O meglio conosciute, nel dialetto locale, come congrèe. Sia il rigido cerimoniale, sia la coralità del rituale, come anche l'accordo dei canti, sono la testimonianza di come l'animo dell'individuo, permeato dalla tradizione, riesce ad esprimersi all'unisono con quello dei confratelli. Che come ogni anno, il venerdì santo, fanno visita ai sepolcri, allestiti nelle diverse chiese dei Comuni del Cilento antico. Da Perdifumo a Montecorice, passando da Rocca Cilento a Sessa Cilento, da Pollica a Stella Cilento, sono numerose le congrèe in pellegrinaggio verso gli altari della Reposizione. Ogni paese, in alcuni casi anche ogni “casale”, ne ha una. Un vero e proprio pellegrinaggio tra spiritualità e cultura, tra fede e folklore. Una tradizione che valica i confini spazio-temporali per diventare espressione di grande devozione e di appartenenza territoriale tra le comunità di questa parte di Sud Italia.
"Dopo due anni di stop forzato, vogliamo ricominciare in maniera più intima e raccolta e, per limitare al massimo gli assembramenti al chiuso, abbiamo deciso di visitare le Chiese del Comune spostandoci, dove possibile, a piedi. Sarà l'occasione per ricordare chi prima di noi ha permesso che i Riti del Venerdì Santo si tramandassero fino ai giorni nostri. Un giorno di sacrificio e di riflessione lungo i sentieri della nostra terra per onorare il Sepolcro del Signore. Dedichiamo questo nuovo inizio a tutti coloro che ci hanno lasciato in questi anni ed in particolare al caro Peppino" annuncia la Confraternita del SS Rosario di Montecorice.