Salerno

Minacce e violenze dagli strozzini che chiedevano interessi fino al 400%. Sono i dettagli dell'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Salerno che hanno dato esecuzione a un'ordinanza di misura cautelare personale, emessa dal gip, nei confronti di 4 persone, una in carcere e tre agli arresti domiciliari. I reati contestati usura, violenza privata aggravata e esercizio abusivo di attività finanziaria, in concorso. A coordinare le indagini, in corso dal 2018 al 2020, la Dda. La sezione operativa del N.O.R. dei carabinieri ha utilizzato tecniche e metodi tradizionali per incastrare gli usurai. Per il gip le vittime sarebbero 12, molte delle quali in stato di grave bisogno.

Oltre a subire violenze e minacce, sarebbero state costrette a pagare interessi del 400% su prestiti iniziali che andavano dai 100 ai 3mila euro, elargiti nel corso degli incontri durante i quali erano pattuite le modalità di concessione e restituzione delle somme. Un giro d'affari quantificato in svariate migliaia di euro. Ai quattro indagati è stato contestato anche di aver assoggettato i debitori con vessazioni e pressioni psicologiche costanti, fino a minacciarli di togliere loro le auto, come garanzia.

Uno di essi sarebbe stato costretto a consegnare il proprio postamat, utilizzato poi dagli indagati per prelevare allo sportello somme di denaro pretese come interessi per i prestiti usurai concessi. Tra gli arrestati anche il gestore di un bar del quartiere Torrione, utilizzato come centrale di riscossione.

Uno degli strozzini si sarebbe avvalso della complicità di due donne salernitane legate a lui sentimentalmente, mentre un suo complice sarebbe stato stato trovato in possesso di una pistola che usava per spaventare le vittime. Proprio quest'ultime sarebbero inoltre state indotte ad omettere di riferire agli inquirenti del rapporto che le legava agli strozzini.