Benevento

Si presenta a Roma l'organigramma e l'organizzazione nazionale e dei segretari e presidenti regionali di Noi di Centro, partito di cui è segretario nazionale il sindaco di Benevento, Clemente Mastella.
A Palazzo Santa Chiara di Roma riunito lo stato maggiore del partito, da Mastella, ovviamente, alla senatrice Lonardo ai segretari e agli amministratori del territorio.
 

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Intervenendo Mastella afferma: “Dobbiamo essere come la medicina territoriale. Dobbiamo riempire gli spazi dove i partiti sono franati lasciando i problemi della gente. 
Dobbiamo essere una piccola bussola: stando attenti con un grande sforzo a guardare ai problemi. Oggi la classe politica e i partiti politici sono insufficienti. 
Campo largo? E cos'è? Quello in cui i Cinque Stelle quasi si estinguono?"

"Noi siamo il centro: senza di noi non si vince. Proporzionale? Sì, con voto di preferenza: io sono per il 5 per cento, non per il 2 o 3 per cento. Solo in quel modo si può realizzare la Margherita 2.0, se no qualcuno per egoismo dice: "facciamo da soli". Quest'area secondo la Ghisleri vale il 10 per cento: chiediamo agli amici a Renzi, a Quagliariello, a Toti, anche a Forza Italia un pò di coraggio in più. Il centro largo ormai è un'idea che non esiste più. 

Berlusconi? Ha fatto matrimonio più con Salvini che con la signora che gli era accanto (Marta Fascina ndr)"

E sui governi tecnici e quanto accaduto in Italia negli ultimi anni Mastella afferma: "Sono spariti tutti: ci siamo affidati a Dini, a Ciampi, a Monti...nessuno ritiene in Germania di affidare leadership Governo al presidente della Bundesbank, idem in Francia. Ci siamo affidati a un talentuoso uomo delle telecomunicazioni, a un giovane brillantissimo che però è stato un po' bloccato dal suo carattere. Poi è arrivata questa scombinata e pretenziosa alleanza demagogica tra leghisti e Cinque Stelle che ha snaturato la natura del nostro paese. Uno vale uno? Con tutto il rispetto per il ciabattino ma stento a immaginare che riesca a fronteggiare una pandemia collecandosi su internet". 

SEMIPRESIDENZIALISMO: "Se la gente scende Orban in Ungheria, se in Francia sceglieranno tra Macron e Le Pen, la scelta delle persone va verso le scorciatoie. Si ritiene che affidandosi a uno si possa risolvere i problemi.Tanto vale fare il semipresidenziale, altrimenti si rischiano inquinamenti che possono portare non sappiamo dove. A breve avremo territori non più rappresentati in Parlamento: questo la dice lunga su questa classe impropria politicamente e sulla distanza epocale che ha creato tra politica e persone. Noi in Italia non abbiamo lunghi periodi di Governo come Aznar in Spagna o Chirac in Francia o la Merkel in Germania. Oggi sembra che la fascinazione dopo Cinque Stelle e Lega tocchi alla Meloni: rispetto a questa irrequietezza servirebbe una risposta di normalità". 

NOI DI CENTRO: "Verrò in giro per l'Italia: dobbiamo presentarci dov'è possibile per le amministrative. Dobbiamo iniziare ad esserci: siamo un piccolo miracolo. Un piccolo miracolo in cui la Chiesa è un po' scomparsa: è una scelta e la rispetto. La crisi del sacro è forte: se il patriarca di Mosca sostiene le ragioni di Putin allora è dura. Se il Papa si propone di mediare nel conflitto la dice lunga. Dobbiamo differenziarci nel paese: non ho visto da parte di leader politici un'opposizione netta a Putin. Salvini ne indossava la maglietta... Non si possono scambiare oppressori per oppressi. 

EUROPA, CINA E RUSSIA "Putin e il presidente cinese non sono più comunisti: sono nazionalisti. L'idea è quella di mettere da parte l'Occidente e portare Cina e Russia a dominare il mondo. Europa è stata latitante in tutto ciò: non si è fatta una difesa comune, non c'è stata unità d'indirizzo. Non si può confezionare qualche sanzione e fermarsi quando si parla di gas. Dobbiamo fare la differenza netta in Italia tra chi è per Putin e chi non lo è: qualcuno ha fatto accordo con Putin, bisogna dirlo. In Italia non può esserci Orban: va detto con chiarezza". 

ECONOMIA: "Prevalsa in Italia una idea liberista. La presenza dello Stato però non si può revocare quando si chiedno ristori: lo Stato deve essere presente. Noi lo abbiamo sguarnito, regalando ai cinesi la Via della Seta. Dobbiamo tornare a una struttura seria: la Francia non ha mai sguarnito le cose. Lo sguarnire porta a cose drammatiche come quel che è accaduto per Alitalia. Siamo arrivati a una piccola compagnia di bandiera. Siamo stati più liberisti di tutti, e invece la politica deve essere diversa. In agricoltura anche: se non si dà un reddito minimo ai contadini i figli dei contadini non restano certo a fare i contadini, altro che reddito di cittadinanza. Parliamo di produttività in questo caso, anche per bastare a noi stessi.

PARTITO DEI NO "La Puglia è stato l'esercizio dei "no a tutto": No alla Tap? Se non ci fosse saremmo debitori di altri miliardi di euro. No a eolico, no a impianti per il trattamento rifiuti: un conto è essere attenti, un altro è dire no a tutto. Abbiamo dilapidato un patrimonio. Non si governa certo coi no: ci deve essere equilibrio. Dobbiamo fare una battaglia dicendo sì. Ogni volta c'è un comitato spontaneo per ingenerare dubbi". 

SUD e BENEVENTO: Manca un coordinamento delle regioni del Sud per affrontare la questione meridionale. Il Pnrr rischia di diventare un elemento fallace. Io ho scoperto che a Benevento c'era accordo per 25 milioni per la ferrovia, mi hanno chiamato per dirmi che dovevamo rifare accordo per metterlo nel Pnrr. Idem per cittadella della giustizia: soldi già firmati. Come può il Sud avere una ripresa se i soldi sono sempre gli stessi? E come sindaci avevamo chiesto un affiancamento serio, perché non abbiamo personale, dobbiamo scontrarci contro l'accusa di abuso d'ufficio che è sempre ingiustamente dietro l'angolo. C'è un Parlamento pavido che però non vuol intervenire perché vogliono fottere sindaci, che possono fargli concorrenza". 

MAGISTRATURA: "C'è un degrado tra magistratura e politica. La magistratura è sempre più un corpo separato: la magistratura non deve essere guardiana dei costumi e dei valori in senso hegeliano, deve accertare i fatti. Non tocca alla magistratura fare la palingenesi: la cappa del sospetto permanente rispetto ai politici è una cosa che lascia interdetti. Alcuni hanno fatto poltiica: la conquista del consenso popolare attraverso la magistratura. Anche la politica c'è una forma di abbassamento a scendiletto della magistratura: serve rispetto, non altro. I magistrati non hanno nessun forma di responsabilità. Genchi dovrebbe risarcirmi, ma c'è qualcuno che gli ha detto che doveva fare intercettazioni illegali..."

OBIETTIVI "Dobbiamo tessere la nostra tela: in alcune realtà siamo già produttivi. In Campania, in Puglia, nel Molise, ma anche al Nord. Chi vuol dare una mano è il benvenuto. Rispetto al detto di Renzo Arbore del "Meno siamo meglio stiamo" io dico al contrario "Più siamo meglio stiamo". Faremo tesseramento e una grande manifestazione. Parlamentari? Qualcuno vorrebbe venire con noi, ho detto no: voglio assessori e consiglieri regionali, conta il territorio".