Benevento

Pini e sicurezza. E' di nuovo scontro tra maggioranza e opposizione sulla questione. Uno scontro affidato ai social. Questa mattina il sindaco Clemente Mastella, su facebook, ha commentato un caso avvenuto a Roma dove due donne sono rimaste ferite per un pino caduto a Villa Borghese.

“Il rischio esiste anche da noi – ha scritto il sindaco di Benevento -. E qualcuno cialtroneggia alla ricerca di un po’ di pubblicità a buon mercato. In assenza di un consenso popolare che, quando richiesto da alcuni di questi scienziati dell’ambiente, sine titulo, non è mai arrivato. A noi tocca garantire sicurezza e bellezza estetica. A questo ci applichiamo”.

A stretto giro la risposta da parte del leader di Alternativa per Benevento, Luigi Diego Perifano “Leggo – ha scritto il consigliere di opposizione - che Mastella ha chiamato “cialtroni” gli ambientalisti che si sono battuti, con le sole armi della mobilitazione civile e delle tutele legali, per impedire la strage di 350 pini lungo viale Atlantici e Via Pacevecchia. Sinceramente ritengo che un primo cittadino non dovrebbe usare mai espressioni così offensive e sprezzanti nei confronti dei suoi amministrati, e questo anche quando non ne condivide il pensiero. E poi mi chiedo: saranno mica “cialtroni” anche i rappresentanti di alte istituzioni, dalla Soprintendenza alla Procura della Repubblica, che con il loro responsabile operato hanno fermato la furia devastatrice del nostro Sindaco?”.

Ancora via facebook la risposta di Mastella: “Il mio avversario Perifano, perdente alle ultime elezioni comunali, come fu perdente anche venti anni fa, nonostante il mio voto a favore, fa l’avvocato di una causa persa. Io ho parlato di atteggiamento cialtronesco di chi, uno, due persone, prive di consenso popolare, fanno minacce per la vicenda dei pini. Il nostro “avvocato” ha dimenticato di dire che il comunicato su cui qualcuno ha avuto da ridire è stato redatto all’unanimità. Quindi anche col consenso di Soprintendenza e Regione Campania. Tutto il resto è la solita noiosa litania di chi ancora non elabora il lutto della sconfitta”.