Montesarchio

All'appello manca ora soltanto il figlio. Perchè Maria Rosaria Barbato, 37 anni, di Montesarchio, è rientrata dall'Inghilterra, dove si trovava da circa un anno, e, attraverso la mediazione dell'avvocato Ettore Marcarelli, si è costituita ai carabinieri della Compagnia di Montesarchio, che l'hanno dichiarata in arresto e trasferita in carcere.

La donna è infatti uno dei sette destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare, con la stessa misura, adottata dal gip Pietro Vinetti in una inchiesta antidroga del sostituto procuratore Maria Dolores De Gaudio e dei militari. Cinque i provvedimenti eseguiti alcuni giorni fa, ma non a carico di Barbato e del figlio, Luigi Franco, 21 anni, ancora all'estero.

Barbato è, secondo gli inquirenti, la referente di uno dei due gruppi che dal dicembre del 2020 agli inizi del 2021 avrebbero spacciato crack, hashish e cocaina. Droga comprata nel Napoletano e poi nascosta  in aperta campagna, in attesa di essere venduta nel centro storico di Montesarchio.

Domani, intanto, sono in programma gli interrogatori di garanzia di coloro che sono stati invece sottoposti ai domiciliari: Carmine Riola (avvocato Massimiliano Cornacchione), 31 anni, Pasquale Ercole (avvocato Giovanni Adamo), 33 anni, e Manuel Campanile (avvocati Mario Cecere e Pierluigi Pugliese), 23 anni, di Montesarchio.