Ricorda la partita col Monza, cancella la disfatta di Frosinone e prima ancora di Pisa. Non poteva dare risposta migliore la strega a questo campionato: non vuole rinunciare alla promozione diretta. Essere in corsa fino alla fine. Lo grida forte proprio ai toscani e a chi vorrà ascoltare le urla di gioia al Vigorito. Era la prima finale. La più importante prima che si giocasse. Ora sarà meno fondamentale di quella di Reggio martedì. Va così. Contava però trovare entusiasmo ed equilibrio. Caserta risparmia Viviani ma non rinuncia al regista e Calò non delude stavolta. Fa il suo dovere ma a contendersi lo scettro del migliore ci sono più giocatori. Acampora torna ad essere Acampora. Ionita corre, lotta, segna il primo gol e dimostra che la maglia della nazionale non sempre fa a botte con quella della società che ti paga. Lodevole. Ma anche Vogliacco e Insigne rispondono presente. E per quanto il risultato (5-1) possa suggerire qualcosa di diverso, nel primo tempo anche Paleari si rende protagonista in più di una occasione. È il secondo scontro diretto che i giallorossi riescono a chiudere con una vittoria. Uno score che pende a favore degli uomini di D’Angelo che però al Vigorito sono costretti a piegarsi alle reti di Ionita, Improta, Forte, Tello e al passo falso di Caracciolo sul tiro di Acampora al 32’ del primo tempo. I toscani si consolano tra gli applausi dei propri tifosi. Il Benevento dimostra di poter superare quei limiti sottolineati dallo stesso tecnico prima del match. Il Benevento c’è. Ora bisognerà continuare su questa strada. Guai a smarrirla.
Che Benevento al Vigorito: travolto il Pisa
Vittoria importante dei giallorossi contro la squadra di D'Angelo
Sonia Lantella