Avellino

Un compleanno amaro per la stazione di avellino abbandonata al degrado e dove fischia solo il vento della solitudine.

143 anni di vita, di cui gli ultimi vissuti appesi al filo di una speranza che anche il capoluogo irpino possa ritrovare i collegamenti su ferro. Una provincia che continua a subire tagli e vive nell'attesa dell'elettrificazione.

A margine di un incontro organizzato dalla cgil il segretario Fiordellisi e il professor Paolo Ricci lanciano un sos alla regione si acceleri per collegare Avellino a Napoli e non tagliare fuori le aree interne dai grandi centri di sviluppo.

“A noi non interessa arrivare a Salerno perché non è la città capoluogo di regione - spiega Fiordelisi - Forse è aspettativa di qualcun altro che lo diventasse, ma per noi non lo è. Dobbiamo trovare le risorse per collegarci direttamente su ferro anche a Napoli. Se si riuscirà a fare, come stiamo chiedendo da tempo, questa bretella di Codola, saremo collegati direttamente".

Ma non è solo una questione di collegamenti - prosegue - bisognerà capire anche quante corse dirette o, al massimo, con un paio di fermate verranno effettuate per arrivare a Napoli. Riteniamo che il collegamento per Napoli non vada necessariamente fatto su gomma, ma serve anche su ferro” .

"La questione è infrastrutturale, ma non solo - gli fa eco Ricci. Bisogna capire quali sono i poli, i centri che aggregano e dare ragione di queste aggregazioni. Noi abbiamo sempre immaginato Avellino come un'isola un po' felice, un po' solitaria, soprattutto fino a vent'anni fa. Noi dobbiamo capire più l'importanza di collegarci a città come Napoli, che potrebbe invece avere, sotto il profilo dello sviluppo, delle grandi aspirazioni".