Positano

Mercoledì 5 agosto, al Teatro Giardino di via Pasitea, alle 21, dopo l’entusiastico debutto alla scorsa edizione, il Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello, accoglie il ritorno di un grande protagonista del teatro italiano, Paolo Graziosi, reduce dal successo, in Italia e all’estero, con lo spettacolo "Il ritorno a casa" di Pinter, firmato dal regista Peter Stein.

A  Positano, Paolo Graziosi, è in scena con Elisabetta Arosio e Valeria Patera con lo spettacolo “Mal Mediterraneo - Oratorio Marino  per voci e orchestra di mare”, testo di Ugo Ronfani, scritto e diretto da Valeria Patera. Gli attori saranno accompagnati in scena dalle musiche originali eseguite dal vivo da Mario Crispi.

Questo spettacolo debuttò nel 2002 ispirato da un volumetto scritto da Ugo Ronfani, giornalista, critico teatrale, scrittore, uomo di cultura a tutto tondo e fondatore della rivista di teatro  Hystrio, scomparso nel 2009. Ronfani ha sempre apprezzato e sostenuto la vocazione del teatro di Valeria Patera che lui stesso aveva definito come “teatro multicodice” e, pertanto, la nuova versione dello spettacolo che debutta al Positano Teatro Festival rappresenta anche un omaggio alla memoria di Ugo Ronfani, un ricordo alla sua umanità e professionalità.

Tre amici, due donne e un uomo, giocano a carte all'ombra di un cortile mediterraneo, su cui batte la canicola. La calura, il rumore della risacca del mare da lontano fanno emergere in loro emozioni e una sottile voglia di giocare. Così il gioco a carte diventa un altro, diventa il gioco che li trasforma nella personificazione del Mare, del Vento e del Tempo. Il Mare, il Vento e il Tempo diventano personaggi e parlano attraverso pensieri e poesie di grandi autori di oggi e di ieri che hanno scritto sul tema del mare, aprono uno sguardo sul Mediterraneo di oggi e lo interrogano.

Interrogando il Mare ritrovano il loro sguardo di bambini, il loro sguardo di giovani innamorati, di giovani battaglieri ma si accorgono poi che il loro sguardo oggi è cambiato e vede un altro mare, un mare dove ancora galleggiano quelle poesie, le macchie di sangue di ieri e le macchie della disperazione di oggi. Il mare lava sempre e sempre riporta però le macchie, i detriti galleggiano insieme alla sua bellezza.

Saper veder la bellezza senza dimenticare le tragedie, questo è lo sguardo incrociato che si posa sul Mediterraneo e in questo spettacolo un grande e straordinario attore come Paolo Graziosi, inanella pensieri e sensazioni e intreccia un dialogo possibile per la mente e per il cuore con Elisabetta Arosio e Valeria Patera, anche regista e autrice dello spettacolo.  Tesse la trama suggestiva e originalissima di questo recital marino, la musica del vivo di Mario Crispi, noto musicista per la sua attività con il gruppo Agricantus, e da una valigia magica estrae conchiglie, gusci, antichi strumenti della tradizione mediterranea e poi anche passaggi al sintetizzatore e di nuovo la musica del vento riprodotta da insospettabili oggetti. Crispi porta a teatro   il suono del mare o del vento, dirigendoli come fossero un’orchestra ibrida per suonarci, cantarci o recitare.  Il teatro è questo, è il luogo dove perpetuare la poesia senza dimenticare la verità. Dunque necessità poetica e necessario tema di riflessione, la necessità di ripensare il Mediterraneo come centro dell’Europa attraverso una fantasmagoria di suoni e parole e immagini che si intrecciano confermando una linea di lavoro che ricerca la fusione dei generi e dei linguaggi come i suoni delle lingue e degli strumenti, i colori, i miti e le leggende si sono fusi nell’alveo d i questo Mare Nostrum.

 

Redazione Sa