Avellino

Tagli in Provincia: la Cisl carica, Gambacorta apre. Giovedì alle 15.30 il presidente Domenico Gambacorta incontrerà i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. La Cisl si dice preoccupata «per l’inerzia dell’amministrazione sulla costituzione di un tavolo permanente che individui le possibili soluzioni per scongiurare le drammatiche conseguenze sociali relative all’attuazione della legge di stabilità», precisa il segretario provinciale Antonio Santacroce. Dure le accuse indirizzate all’ente.

 

«La mancata costituzione di una cabina di regia conferma, ancora una volta, l’incapacità della politica. Le Province sono nel mezzo di una forbice: da un lato il governo taglia altri 6 miliardi in tre anni, dopo averne tagliati 2,5 negli ultimi tre, dall’altra la Regione è ferma al palo. A scombinare ancora di più le carte arrivano il rinvio dell’osservatorio nazionale e il tweet del ministro Madia che annuncia i bandi per il trasferimento del personale verso altre amministrazioni», attacca ancora Santacroce.

 

Pronta la replica della Provincia, con Gambacorta  che rimarca come da diversi giorni «vanno avanti i contatti con i colleghi delle Province di Benevento, Caserta e Salerno, al fine di stabilire una strategia comune sul tema del riordino delle funzioni e, quindi, del futuro del personale». Il Presidente si sta confrontando sull’argomento con i presidenti di altre Province italiane, in vista dell’assemblea nazionale dell’Upi, in programma domani a Roma, nell’ambito della quale saranno affrontate le problematiche relative ai dipendenti.  «Senza stabilire criteri condivisi, senza una mappatura delle competenze, senza tabelle di equiparazione, senza garanzie sulle retribuzioni: questo è vero dilettantismo.

 

Non possiamo non essere preoccupati dato che la questione riguarda numerosi dipendenti», insiste Santacroce. La legge di stabilità, dal primo gennaio, ha dettato un cronoprogramma serrato per la riduzione dei costi. Impone, entro 90 giorni, una serie di scadenze tra cui l’individuazione del personale da mettere in mobilità.

 

«Dopo il taglio lineare del 50 per cento alle dotazioni organiche, l’ente non sarà più nelle condizioni di garantire le funzioni rimaste. E’ evidente che, annullando il legame tra l’esercizio delle funzioni, risorse finanziarie occorrenti e personale che le svolge, cade il disegno del riordino. Le Province non saranno in grado di esercitare neanche le funzioni fondamentali e si profilano diverse situazioni di pre-dissesto finanziario. Ritenendo Governo e Regioni totalmente inadempienti, la nostra mobilitazione crescerà ancora perché ci poniamo quali promotori di soluzioni vere e credibili per i lavoratori e i cittadini», conclude Santacroce.

 

Marco Grasso