Chiedono sgravi su bollette, costi di energia e forniture costanti e a prezzi calmierati sulle materie prime, i panificatori campani. Oltre 5mila piccoli e medi imprenditori ruotano intorno al settore, messo a dura prova dalla crisi che avanza, complici gli aumenti figli della guerra in Ucraina. Ieri presso la sede della confcommercio Avellino si sono riuniti referenti di tutta la regione. C'era anche Domenico Filosa presidente Unipan Campania che ha aspiegato: "La situazione è gravissima. Sono aumentati i costi di farina, energia elettrica, gas, legno. Le farine hanno subito un aumento del 40%. La crisi si abbatte su migliaia di piccoli artigiani. A Napoli sono 2500 circa i panificatori, 400 circa in Irpinia, altrettanti nel Sannio, mille nel casertano, altri 500 circa nel salernitano. Un comparto che da lavoro e sostentamento a tante famiglie. Ma di questo passo per rientrare con i costi di produzione dovremmo far schizzare il costo di un chilo di pane a 10 euro. Cifre impensabili per il costo di un bene essenziale ". Il referente regionale si chiede come e perchè nella regione simbolo del Pane, della Pasta e della Pizza non si siano attuate politiche e strategie di sviluppo agricolo e produttivo di un settore così strategico. Secondo Folosa: c'è chi specula sulla guerra per fare cassa. Per Enrico Savelli presidente dei panificatori Irpini: "si sta vivendo una situazione tragica. Non vogliamo aumentare il costo del pane che attualmente in Irpinia sfiora circa i 2 euro e 60-80 centesimi al chilo.Ma stiamo attraversando un momento drammatico e chiediamo allo Stato immediati sgravi sulle bollette, o saranno tantissimi i forni costretti a chiudere". Per Oreste La Stella i rincari sono il rischio concreto di una situazione drammatica in un settore dove si è abbattuta: la tempesta perfetta di questa lunga crisi. "I panificatori vivono ogni aspetto di questi aumenti. Di questo passo e senza un provvedimento nazionale di abbattimento dei costi in bolletta gli aumenti saranno necessari.
Sullo sfondo la riflessione dei panificatori sulla possibile soluzione. "Dobbiamo essere coesi in una richiesta anche delle materie prime - spiega Alessandro Morzillo Unipan Sannio -. Il nostro comparto è martoriato da questi aumenti anche nell'approviggionamento delle materie prime. Fare richieste uniche di farine significherebbe alzare enormemente la richiesta cumulativa di materia prima, così da garantire soluzioni più efficaci. In questo momento siamo tutti in difficoltà e servono misure straordinarie per far fronte alla crisi".