Benevento

Lei aveva, all'epoca, undici anni. I fatti di cui sarebbe rimasta vittima risalgono al 2015 ed al 2016, oggi ha dovuto ripercorrerli in aula. Lo ha fatto, protetta da un paravento, nel processo a carico dello zio, un ultracinquantenne di Pietrelcina, accusato di aver abusato di lei, costringendola a subire atti sessuali.

Difeso dagli avvocati Vincenzo Regardi e Vincenzo Mastronardi, l'uomo, che ha sempre negato le condotte contestate, è stato chiamato in causa da una indagine avviata dalla Squadra mobile dopo la denuncia presentata nell'agosto del 2018 dai genitori della minore – si sono costituiti parti civili con l'avvocato Carmine Cavuoto -, che avevano raccolto le confidenze della piccola rispetto alle 'attenzioni' che avrebbe ricevuto.

In particolare, mentre dormiva nel letto matrimoniale, lui le avrebbe palpeggiato il seno e le avrebbe toccato le parti intime. In altre occasioni, invece, si sarebbe strusciato su di lei, l'avrebbe baciata sulle labbra e si sarebbe fatto masturbare, ripetendole, in continuazione, “ti amo”. Circostanze al centro di un'attività investigativa corredata da una consulenza, affidata dal Pm ad una psicologa, sull'attendibilità della minore, e sfociata nella richiesta di rinvio a giudizio accolta un anno fa dal gup Loredana Camerlengo. Prossima udienza ad ottobre.