Salerno

"Il Presidente della Regione Campania, l’On. Vincenzo De Luca, ha ragione quando richiama attenzione e massima prudenza per le nuove varianti aggressive della SARS-CoV-2, ossia la Omicron 2, stigmatizzando la decisione da parte del Governo di concludere la fase emergenziale. Dopo due anni si è stanchi, si vorrebbe tornare a vivere liberamente ma non è consentito abbassare la guardia, poiché il tasso di incidenza è tornato a circa il 20% e ricominciano a serpeggiare diversi focolai all’interno delle strutture ospedaliere, con nuovi ricoveri nelle strutture per pazienti Covid- 19 dedicate", dichiara Alfonso Della Porta Segretario Provinciale della CISL FP di SALERNO.

"Spiace constatare però che mentre dalla Regione si induce alla massima cautela, la direzione strategica del Ruggi tiene ancora in stand-by circa 50 operatori del comparto sanitario, tra personale infermieristico ed operatori socio sanitari reclutati per la quarta ondata pandemica, i quali rischiano seriamente di non vedersi prorogati i contratti e nonostante che la epidemia in atto stia aumentando i contagi sia tra operatori che cittadini. Infatti non da ultimo la neurochirurgia del
Ruggi ha il 50 per cento degli operatori infetti così come anche il 50 per cento degli utenti. Inoltre - continua il segretario Della Porta - è il caso di ribadire che la Legge Finanziaria prima e la nota Regionale poi, a firma dell’Avv. Postiglione, hanno richiamato la possibilità di utilizzare tutto il personale, al fine di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali, anche per il recupero delle liste d'attesa e di consentire la valorizzazione della professionalità acquisita, invitando le aziende a far prestare servizio per tutto il 2022".

"La questione relativa all’adeguamento degli organici al fabbisogno assistenziale - conclude Pietro Antonacchio Capo Dipartimento della Sanità Pubblica e Privata per la CISL FP di Salerno - sarà una discussione molto serrata e calda che vedrà impegnati sindacati e parti datoriali e che molto probabilmente sfocerà in una vertenza durissima. Infatti oltre ai 50 operatori circa i cui contratti sono in scadenza al 31 marzo 2022, al 30 giugno scadranno i contratti per circa 600 operatori sanitari e socio sanitari tra infermieri oltre 300, operatori socio sanitari circa 250 e circa 38 addetti tra tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia ed ostetriche. Ci auguriamo che il buon senso prevalga", le parole dei rappresentanti sindacali.