A Grottaminarda in pompa magna si celebra l’apertura del terminal dell’Air (la società di trasporti irpina che di recente è stata caricata dei debiti di altre aziende pubbliche campane). Le cronache parlano di dieci milioni di investimenti e tempi di realizzazione dell’opera tra i dieci e i quindici anni.
Non mi va di fare il bastian contrario: avere infrastrutture utili al territorio è sempre un bene.
Ma viene da chiedersi come va inquadrata quest’opera nella politica dei trasporti in Campania e in provincia di Avellino.
Grottaminarda con questa e altre opere in previsione (la stazione dell’Alta Velocità Hirpinia) promette di diventare centrale nel sistema della provincia di Avellino e sulla direttrice Napoli- Bari. Ma intanto il capoluogo e l’area più popolosa dell’Irpinia rimangono tagliate fuori dai collegamenti con il capoluogo di regione, gli aeroporti e le stazioni dell’Alta Velocità. Il trasporto ferroviario, ritenuto più sicuro e meno inquinante, rimane una chimera per Avellino e hinterland.
Siamo e rimarremo ancora per anni all’era della gomma: auto e autobus per andare a Napoli e Roma, l’Alta velocità richiede decenni di lavori. Teniamoci stretta l’autostrada.
Lo sanno bene i pendolari e gli studenti, gli imprenditori e quei pochi turisti che pensano di arrivare facilmente in Irpinia.
De Luca (che non si capisce perchè non riesce nemmeno ad attivare la linea ferroviaria esistente tra Benevento-Avellino-Salerno) non creda che il contentino di un’autostazione ci farà dimenticare le sue promesse mancate sul versante trasporti.