Benevento

L'ipotesi più accreditata è che sia stata la gelosia a spingerlo, quella notte, a combinarla grossa. Comportamenti ai danni dell'ex convivente, riassunti nelle accuse di minaccia e porto illegale in luogo pubblico di un'arma, contestate ad un 60enne che risiede in un centro a pochi chilometri da Benevento, che la Procura ha chiesto di rinviare a giudizio.

La vicenda risale alla notte tra il ed il 5 settembre del 2019, quando lui, difeso dall'avvocato Stefano Travaglione, si sarebbe alzato e, in preda all'ira, avrebbe prelevato da una cassaforte una pistola Beretta calibro 9X21 e l'avrebbe puntata alla testa della donna: “Se non stai zitta ti ammazzo”, avrebbe detto alla malcapitata, comprensibilmente spaventata. Poi avrebbe esploso in aria un colpo che si era conficcato nel soffitto. Quindi, era uscito dall'abitazione e si era diretto verso un vicino bosco, facendo perdere le sue tracce.

E' qui che era stato rinvenuto, accasciato a terra, dai carabinieri, nel frattempo allertati dalla poverina, che avevano anche sequestrato l'arma. Lei aveva chiamato il figlio, che l'aveva riportata a casa, in provincia di Salerno. La sua denuncia aveva innescato l'avvio di una indagine sfociata nella richiesta di processo avanzata dal Pm, sulla quale il 20 giugno si pronuncerà il gup Gelsomina Palmieri.