Calano le entrate e mancano gli introiti: il Museo dello Sbarco e Salerno Capitale si avvia verso la chiusura. A renderlo noto, il presidente dell'associazione del Parco della Memoria della Campania, Nicola Oddati a margine dell’assemblea dei soci dell’associazione Parco della memoria della Campania. La grave crisi economica ha investito anche il polo museale: a causa della pandemia, non è stato possibile accogliere ad esempio le visite scolastiche nel museo, con una perdita enorme di introiti. Oltre 50000 sono stati gli studenti che in questi anni hanno visitato la struttura.
“Il museo, che si è sempre detto sulle proprie gambe, non avendo mai goduto di alcun finanziamento pubblico, è dovendo restare aperto e tra l’altro pagare un canone all’ente proprietario della struttura in cui si trova – ha spiegato - non ha più la possibilità di far fronte ai propri impegno". L'assemblea all'unanimità ha stabilito così la chiusura sempre che non intervenga un trasferimento della struttura al di fuori di Salerno.
In merito alla questione si è espressa anche la consigliera comunale di Salerno Claudia Pecoraro, opponendosi alla chiusura: «Salerno non può permettersi di perdere questo baluardo di memoria».
“Lo sbarco degli Alleati, Salerno capitale d’Italia, città in cui è stata concepita ed è nata l’idea della Costituzione della Repubblica Italiana, dovrebbero essere motivo di vanto, non di cieca dimenticanza. Questo territorio, non può permettersi di perdere tutto ciò, soprattutto in questo momento storico, in cui si sta lavorando all’implementazione del comparto turismo anche attraverso la riattivazione della rotta crocieristica di Salerno: significherebbe dimenticare volutamente cosa ha rappresentato la nostra città durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra.
Cosa vogliamo offrire ai turisti oltre alle visite guidate ai parcheggi di Piazza della Libertà? Cosa vogliamo lasciare ai nostri figli e ed alle nostre figlie? In che modo si preserva il patrimonio storico del nostro territorio? Il trasferimento della struttura in un altro comune sarebbe una sconfitta per tutte e tutti.
Il presidente dell’Associazione Parco Memoria della Campania che gestisce il Museo, il professor Oddati, è memoria storica di questa città, e per decenni ha messo a disposizione della cittadinanza e delle nuove generazioni la sua conoscenza, con enorme generosità e per lo spirito divulgatore di cultura che lo muove.
Gli ho già assicurato il mio impegno ed il mio sostegno, come cittadina e come politica. La prima cosa che farò sarà portare in Commissione Consiliare Annona e Turismo la tematica al fine di trovare strategie condivise che consentano il reperimento dei fondi e le risorse per assicurare alla nostra Città il mantenimento in vita di questo baluardo, fondamentale, di memoria”, le parole della consigliera.