Carinola

Giornata di follia e violenza, all'interno del carcere di Carinola, nel Casertano, con un appartenente al corpo di Polizia penitenziaria ferito che è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.  Lo denuncia il sindacato autonomo polizia Penitenziaria Sappe.

“L'agente è stato aggredito da un detenuto al secondo reparto con un pugno sulla fronte, riportando trauma cranico e punti di sutura. L’aggressione pare sia avvenuto per futili motivi. Il detenuto autore dell’aggressione circa dieci giorni fa aveva ricevuto un rapporto disciplinare, elevatogli proprio dall’agente oggi ferito. In conseguenza di ciò, il consiglio di disciplina interno aveva disposto, per il detenuto, la sanzione di dieci giorni di esclusione dalle attività in comune. Ieri, appena il collega è entrato al secondo Reparto, il detenuto gli ha sferrato un pugno, senza ma e senza se.

Una violenza grave ed inaccettabile. Mi chiedo dove siano coloro che rivendicano, ad ogni piè sospinto, più diritti e più attenzione per i criminali ma si scordano sistematicamente dei servitori dello Stato, come gli Agenti di Polizia Penitenziaria e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno rischiano la vita per la salvaguardia delle Istituzioni…”, denuncia Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe.

Il sindacato ricorda che la casa di reclusione "G.B. Novelli" di Carinola, nata il 5 marzo 1982 inizialmente come colonia agricola, è diventata verso la fine degli anni 80 carcere di massima sicurezza rimanendo tale fino a giugno 2013 quando fu riconfigurato come Istituto a custodia attenuata, con reparto interamente a sorveglianza dinamica, e adibito alla detenzione esclusiva dei detenuti inseriti nel circuito media sicurezza a custodia attenuata. Nel novembre del 2017 diventa Casa Reclusione a regime ordinario con sezione a custodia attenuata. Al 28 febbraio scorso, erano detenute 364 persone (18 gli imputati e 346 i condannati): minimale la presenza di stranieri, pari a circa il 18% dei presenti. Il SAPPE evidenzia che nel 2021 nel carcere carinolese si sono contati 79 atti di autolesionismo, 6 tentati suicidi sventati in tempo dal personale di Polizia Penitenziaria e ben 33 colluttazioni.

Capece esprime solidarietà e vicinanza al collega ferito a Carinola e denuncia: “E' gravissimo quello che è accaduto, una violenza inaccettabile che ricorda a tutti quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Eppure, la polizia penitenziaria è stata incomprensibilmente esclusa, rispetto alle altre forze dell’ordine, dalla dotazione del taser, che può essere uno strumento utile per contenere le continue aggressioni”.

Emilio Fattorello, segretario nazionale Sappe per la Campania, evidenzia che: “Il Sappe Campania e la segreteria generale hanno sollevato specifiche denunce sulle criticità della struttura a cominciare dalla cronica carenza organica, tanto che ultimamente la Direzione Generale del Personale del Dap di Roma ha assegnato, con mobilità straordinaria, 10 unità di supporto al Reparto. Sempre il Sappe ha evidenziato ai competenti Uffici dell'amministrazione la necessità di assegnare un comandante del reparto di polizia penitenziaria titolare che possa garantire continuità d'azione e autorevolezza per contrastare l'agire ribelle di alcuni detenuti che continuano a destabilizzare l’ordine e la sicurezza in un contesto nel quale, per altro, non si riesce ad avere dai vertici che la dirigono una organizzazione del lavoro del personale del comparto sicurezza adeguata alle esigenze operative attuali. Dopo tante diffide del Sappe in merito solo per il prossimo venerdì 25 marzo è stato fissato un incontro tra le parti. Il Sappe Campania esprime solidarietà e vicinanza al collega ferito in servizio con l'augurio di una veloce ripresa”.

Capece ricorda infine: “Sono mesi che il Sappe porta avanti le battaglie a favore di ogni singolo operatore delle forze dell'ordine e del soccorso pubblico. Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri e di quel partito dell'antipolizia che non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo episodio. Ed è per questo che il Sappe ha chiesto e chiede alla ministra della giustizia Marta Cartabia un capo del Dap che sia orgoglioso delle donne e dei suoi uomini e sia loro vicino per quel che fanno ogni giorno, favorendo politiche penitenziarie che sappiano bilanciare bene trattamento e sicurezza, visto che ultimamente di sicurezza nelle carceri italiane ce n’è sempre meno."