Ariano Irpino

Esattamente due anni fa, l'istituzione della prima zona rossa in Campania ad Ariano Irpino. Il divieto di uscire di casa, il blocco delle attività e il dolore di tante famiglie, private improvvisamente dell'affetto dei propri cari. 506 vittime ad oggi in Irpinia, di cui 40 solo ad Ariano Irpino. Un periodo nero che spinse il vescovo Sergio Melillo, come nei momenti più critici della storia, segnati da guerre, peste e carestia ad invocare l'aiuto delle sacre spine della corona di Cristo.

E la città in quei giorni drammatici ebbe una madre attenta e premurosa al suo fianco in ogni momento, l'allora commissario straordinario Silvana D'Agostino, alla guida del comune dopo le precedenti dimissioni del sindaco Enrico Franza. Una grande prova di unità e solidarietà come nella lotta di popolo del 2004, ma questa volta contro un nemico ancora più terribile, di quelli che non perdonano.

"Mi sono trovato nelle condizioni di dovermi mettere ancora di più in gioco - afferma il Vescovo Sergio Melillo - per dare una mano alla gente, a sentire ogni grido di aiuto, a darmi da fare anche nel procurare materiali per tutti, a scaricare qualche camion che poi abbiamo distribuito ai poveri.

E' stata un'esperienza di carità e di amore davvero evangelica che oggi continua. Oggi infatti la nostra diocesi, la Caritas, i sacerdoti, i parroci, sono in prima linea per accogliere le famiglie, queste donne, bambini, in fuga dalla guerra terribile dell'Ucraina. Questo dimostra il cuore grande della nostra gente e questo desiderio di rinascita, di ripresa, di rilancio, di relazioni, del quale abbiamo tutti grandemente bisogno."