Caivano

“Anche da Roma, dove stiamo partecipando  alla seconda giornata della Conferenza Programmatica di Europa Verde 'Italia senza veleni - No alla guerra', abbiamo voluto tributare la nostra solidarietà a don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, vittima di un attentato dinamitardo con l’esplosione di un ordigno all’esterno della sua chiesa. I militanti di Europa Verde della Campania hanno esposto cartelli e striscioni per sostenere chi, come don Patriciello e il comandante della Polizia Locale di Arzano Biagio Chiariello, non piega la testa di fronte alla violenza della camorra. Con loro lottiamo per contrastare i clan che a Caivano spacciano e occupano le case popolari e nei comuni dell’area a nord di Napoli non si fanno scrupolo di piazzare bombe contro chi non obbedisce alle loro pretese e di avvelenare i nostri territori. Non a caso siamo e continueremo ad essere al suo fianco anche nella difficile lotta contro la Terra dei fuochi”. Queste le parole del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli e della co-portavoce regionale Fiorella Zabatta che hanno dato vita all’iniziativa di solidarietà per don Patriciello insieme ai delegati campani all’assemblea tra i quali i dirigenti locali Nelide Milano e Agostino Galiero.

“ Serve un codice etico dei partiti – proseguono gli esponenti di Europa Verde – che nella lotta alle mafie devono arrivare prima della magistratura, evitando di far eleggere ai vertici delle istituzioni personaggi legati ai clan. Come accaduto ad esempio a Castellammare di Stabia, comune recentemente sciolto per camorra, il cui sindaco partecipava senza imbarazzi come testimone di nozze di personaggi in odore di camorra, giustificandosi che gli stessi non erano ancora stati condannati in via definitiva. E che ha eletto un presidente del consiglio comunale che ringrazia il padre deceduto , pregiudicato ed elemento di spicco dei clan stabiesi, per avergli aperto questa strada. Nella lotta ai clan i partiti non abbiano tentennamenti di sorta e rifiutino i voti dei malavitosi come facciamo noi”.