Il Codacons, sezione Cilento, ha chiesto l’intervento del Difensore Civico Regionale in merito alla Legge di Velia, che prevedeva un piano recupero e riqualificazione dell’area intorno al sito archeologico con un finanziamento di nove milioni di euro, che però non sono mai arrivati. Lo stesso Codacons minaccia, quindi, di mandare gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.
"All’indomani della comunicazione della Regione in cui ci informava che il comune di Ascea non aveva inviato i documenti richiesti per cui era stato inviato un sollecito a tutt’oggi senza riscontro sono rimasto incredulo e deluso - sottolinea Bartolomeo Lanzara, responsabile Codacons Cilento -. Sulla legge regionale n.5 dell’8 febbraio 2005 (costituzione di una zona di riqualificazione paesistico ambientale intorno all’antica città di Velia) ci sono state tre interrogazioni regionali e una parlamentare oltre alle continue diffide del Codacons finalizzate alla ricostruzione dei fatti. Per questo ho chiesto nuovamente l’intervento dell’ avvocato Giuseppe Fortunato, Difensore Civico della Regione Campania, già intervenuto in passato sulla legge Velia, chiedendo di far luce su finanziamenti pubblici e mala gestio della c.d. legge Velia ed eventuale richiesta di nomina di un Commissario ad Acta come prevede la legge".
"Questa legge prevedeva un piano di recupero e riqualificazione dell’area intorno al sito archeologico con un finanziamento di nove milioni di euro mai arrivati - sottolinea Bartolomeo Lanzara -. La legge doveva tutelare l’area intorno all’antica città di Elea – Velia. I comuni di Ascea e Casal Velino, d’intesa con la Soprintendenza ai Beni Archeologici e quella ai Beni Architettonici dovevano, entro dodici mesi, redigere un “piano particolareggiato di riqualificazione” che prevedesse le aree inedificabili, la riqualificazione degli spazi e dei percorsi pubblici e degli immobili esistenti. Nell’articolo 2 veniva inserito un “divieto“: quello di apportare ogni modifica dell’assetto del territorio o di realizzare qualsiasi opera edilizia fino all’approvazione del piano. Con esclusione delle opere pubbliche. Il piano tutt’ora rimane un mistero”.