Benevento

Non più un dipinto bucolico, anche se quello sullo sfondo resta e conserva il suo fascino, ma ad ascoltare le imprenditrici agricole oggi viene più in mente l'immagine simbolo della pandemia: una donna, in quel caso un'infermiera, che tiene in braccio il Paese. Storie di successi, di grandi sfide, conquiste e fatiche. Tante le fatiche. Senza perdere mai il sorriso. Come quello di Maria Antonietta Moffa, responsabile Donne Impresa di Coldiretti Benevento che alla vigilia dell'8 marzo ha riunito istituzioni, tecnici e imprenditori nella sala Vetrone del Palazzo che ospita la sede dell'associazione di categoria.

Al tavolo dei relatori le senatrici Sandra Lonardo e Danila De Lucia, il presidente Coldiretti Gennarino Masiello, il direttore Gerardo Dell'Orto e Roberto Mazzei, coordinatore Psr Innovazione Campania, Catia Gravina dell'ufficio legale Coldiretti Campania. A moderare i lavori Nicola De Ieso, responsabile ufficio comunicazione Coldiretti Campania.

Un parterre ampio per discutere sul tema “Donne audaci in agricoltura”, perché le donne non vogliono giocare da solista il ruolo che forse la stessa storia gli ha assegnato: vogliano fare squadra, insieme agli uomini.

“Tante le donne in questa sale, tante nei nostri uffici, imprenditrici tenaci”, ha commentato in apertura il direttore dell'Orto: “Grazie a voi”.

Ma c'è un aspetto in più. “E' una giornata emozionante che da due anni non avevamo più la possibilità di realizzare, risultato merito di tutto lo staff perché le idee hanno bisogno di chi le supporta”, ha sottolineato Moffa ricordando come “un'impresa agricola sia composta spesso anche da mariti e figli, si lavora tutti insieme”.

E non sono mancati aspetti tecnici come le nuove opportunità previste nell'ambito del Pnrr illustrate da Salvatore Varriale in collegamento da Napoli.

“Sono tante le novità per il settore agricolo e per l'imprenditoria femminile che ricordiamo ha sviluppato al meglio la multifunzionalità in questo settore settore”, l'imput di Gravina ricordando il ruolo delle donne nelle “fattorie didattiche come negli agriturismi. Le aziende amministrate da donne sono più resilienti. In Italia il 28,5 per cento delle imprese è guidata da una donna e la Campania sale sul podio insieme alla Sicilia e alla Puglia”.

Ma innovare resta l'aspetto principale, la nuova sfida su cui puntare sempre più perché è arrivato il momento di “capire più che lo strumento quale sia l'idea”, il monito di Mazzei invitando a rispondere ai grandi cambiamenti di questa epoca con preparazione e formazione.

Cos'è l'agricoltura 4.0? “Noi la sintetizziamo così: fare la cosa giusta al momento giusto nel posto giusto”. Perché nonostante i grandi passi in avanti “dalla multifunzionalità all’agricoltura sociale c’è ancora un mondo da scoprire”.

Ma parlare di agricoltura, come detto, conserva anche e soprattutto emozioni, ricordi. E lo ha fatto la senatrice Lonardo che con le donne di Coldiretti si è aperta al racconto dell'infanzia a Ceppaloni: “Sono emozionata perché vengo dal mondo agricolo, mio padre aveva un'azienda agricola, all’epoca c'erano meno opportunità ma grande entusiasmo, quello che oggi alle prese con rincari non deve mancare. E l'audacia delle donne è da sempre il perno dell’azienda. Da allora – ha aggiunto l'esponente sannita a Palazzo Madama - è cambiato tanto ma tantissimo ancora c’è da fare”.

Poi ancora un aneddoto con il ricordo di Fanfani che tra le altre cose è stato anche Ministro dell'Agricoltura del Governo De Gasperi dal 1951 al 1953. A fine intervento un fiore di primavera donato a Moffa “con la speranza di una nuova primavera in questo periodo”.

E sull'audacia delle donne è intervenuta anche la senatrice De Lucia: “Le donne sono audaci in qualsiasi momento della loro vita, sia perché sono sempre e comunque fulcro della famiglia sia perché decidono di diventare imprenditrici, anche io lo sono stata. Cultura e formazione tema che mi è stato affidato, ma io voglio modificarlo: cultura è formazione, perché senza formazione non potremmo gestire il valore culturale che le vostre imprese rappresentano. Stamattina abbiamo sentito tutte le opportunità che oggi ci sono, ma fondamentalmente è stata l’evoluzione dalla famiglia all’azienda. Nel beneventano sono moltissime le donne che investono il proprio lavoro in ambito agricolo. Questo significa che i nostri nonni hanno ben investito e capito che questo doveva essere un territorio a vocazione agricola, ma dobbiamo ora stare al passo con i tempi. Il nostro territorio, mai come adesso ha necessità di investimenti in ambito agricolo”. Impegno che va di pari passo con le nuove conquiste come la “legge per la parità sul lavoro e il divario retributivo”.

E dunque, un percorso quello agricolo che prosegue “con un piede nel passato ma con lo sguardo aperto sul futuro” ha rimarcato De Ieso citando Bertoli.
Ma il futuro preoccupa. E lo ha gridato a grande voce Masiello: “Siamo ancora nel passato anche se con la mente pensiamo al futuro”, la denunciato del vicepresidente nazionale Coldiretti che ha invocato “nuovi modelli” diversi da quelli che nel passato hanno “preferito l'industrializzazione all'agricoltura. Non si è creduto in questo settore e questo non deve accadere di nuovo”. E in riferimento ai rincari delle materie prime: “Grano? Abbiamo perso migliaia di ettari”. Ma un modello nuovo è possibile e “stamattina abbiamo mostrato che agricoltura è trasversale. In venti anni siamo cambiati tanto, sempre ancorati alle tradizioni ma introducendo innovazioni. Noi dobbiamo vivere e impostare il nostro futuro su agricoltura e turismo. Le donne in agricoltura ci sono riuscite, sono state capaci di raccogliere la sfida della legge di orientamento (introdotta nel 2001 dall'allora Ministro Alfonso Pecoraro Scanio ndr)”. Un percorso lungimirante “trasformando le mele in marmellate, il latte in formaggio straordinario e facendo raddoppiare il Pil della propria azienda. Perchédove ci sono le donne le aziende sono più performanti”.