Ariano Irpino

Due anni fa l'inizio della pandemia in Irpinia, i primi casi positivi ad Ariano, città divenuta dopo qualche giorno zona rossa. Oltre 500 morti in provincia di Avellino, con la città del tricolle tra le più colpite in termini di vite umane. Giorni d’inferno in cui si partiva a bordo delle ambulanze senza fare più ritorno a casa.

Un triste scenario che è stato ripercorso stamane in occasione dell'inaugurazione della nuovissima sede del centro di salute mentale. Un evento quello di oggi dal sapore della ripartenza. Ne è convinto il sindaco Enrico Franza: "Credo che non sia affatto una vera e pura coincidenza. Questi evidentemente sono segnali di rinascita ma in questo caso specifico, abbiam anche scongiurato che il dipartimento di salute mentale avesse altre sorti amare. Grazie al lavoro di mediazione e di concertazione anche con l'Asl, con il direttore generale Maria Morgante, siamo riusciti a tutelare questo importante presidio al servizio del territorio che non è solo quello di Ariano e degli utenti."

Un centro già funzionante e attivo all'interno dell'ospedale Frangipane grazia alla grande professionalità degli operatori. Una struttura quella di piano di zona, oggetto di ristrutturazione da parte dell'Asl, ceduta in comodato d'uso gratuito da parte del comune.

"Riprenderemo le attività da questa nuova sede, attività mai interrotte finora. Una sede dignitosa e fondamentale per questo territorio - ha detto il direttore generale dell'Asl Maria Morgante - un servizio del dipartimento che interessa diversi comuni. Un'equipe multidisciplinare esperta, stabilirà la tipologia di cura del paziente. E' un centro importante, fondamentale teso a garantire il percorso di assistenza sanitaria per coloro che verranno presi in cura. E' stato direi molto importante portarlo nella sua sede naturale, fuori dalla struttura ospedaliera. Una data senza dubbio importante quella di oggi.

La pandemia ci ha insegnato tanto. Ha messo in luce quelle che sono state tutte le difficoltà del sistema sanitario in Italia. Due anni che ci hanno aiutato a capire cosa fare e non fare. Non a caso è intervenuto il pnrr, reduce dall'esperienza della pandemia per spingere sulla telemedicina, la realizzazione degli ospedali territoriali che sono gli ospedali di comunità, le centrali operative territoriali, incrementare l'assistenza domiciliare integrata. L'obiettivo - ha concluso Morgante - è quello di aumentare del 10% gli over 65 da prendere in carico. Tutte condizioni nate dall'esperienza Covid. Migliorare la sanità territoriale, questa è la nostra sfida."