Eboli

Tante le luci spente ad Eboli città dalle ore 19,00 alle 19,30 di venerdì 4 marzo. Dal centro alla periferia, dal centro storico ai quartieri popolari. Bar, ristoranti, pub, negozi di articoli sportivi, lavanderie, abbigliamento, artigiani tutti i settori merceologici hanno partecipato alla protesta civile indetta da Confesercenti e Unimpresa dal titolo emblematico “spegniamo per mezz'ora le luci per non spegnerle per sempre”.

"E’ stata un'iniziativa importante seguita, partecipata ed alla quale hanno aderito decine e decine di commercianti ed imprenditori ebolitani per dare un chiaro segnale di speranza in un momento di drammatico buio economico alle istituzioni, alla cittadinanza ed alla pubblica opinione perché il commercio tradizionale versa in una crisi profonda, terribile ed a farne le spese sono soprattutto le micro attività, le piccole attività che rendono i nostri quartieri, le nostre città e le nostre comunità vive", scrivono da Confesercenti Salerno.

"Attività che potrebbero chiudere per sempre i battenti e questa idea nata da una unione di intenti quella di Confesercenti ed Uniimpresa ha destato interesse ed ha solleticato positivamente la pubblica opinione per un tema che la Confesercenti da sempre sta portando avanti - ribadisce il presidente provinciale di Confesercenti Raffaele Esposito - per questo plaudo all'iniziativa della bella cittadina di Eboli seguita da tanti commercianti, il seguito peraltro certifica che Confesercenti è ancora , nonostante i venti di crisi, un punto di riferimento inamovibile per commercianti ed imprenditori e questa esperimento ben riuscito sta portando all'attenzione della pubblica opinione un dramma che si vive nella quotidianità tra bollette decuplicate, balzelli amministrativi ed aumenti delle materie prime".

"Insomma bisogna fare qualcosa bisogna farlo presto e per questo - prosegue il presidente Esposito - cerchiamo una mano tesa dalle istituzioni, oggi viviamo ancora in piena pandemia, quella economica e sociale, avevamo scritto ai sindaci alle nostre comunità e lo rifaremo perché bisogna fare quadrato bisogna farlo adesso e noi siamo pronti a sostenere le politiche di
tutela di lavoratori ed imprese". 

"La crisi sta falcidiando il settore commerciale - dichiara il presidente cittadino di Confesercenti Eboli Donato Santimone - qui come in tutta la Campania non si contano più i negozi con il cartello fittasi o vendesi. Pandemia, e-Commerce, fitti troppo alti, tassazione locale impossibile, difficolta di accesso al credito hanno spinto Confesercenti di Eboli ad alzare il livello della discussione. Nessuna protesta contro le amministrazioni locali ma un segnale di grave sofferenza del settore."

"I commercianti di Eboli chiedono ancora - prosegue Santimone - che il Comune avvii una discussione con Terna per i ristori a favore delle piccole imprese e dei cittadini, abbiamo ripreso in queste ultime settimane il nostro ruolo chiave, le città senza commercio sono spente e non possono essere soltanto dei dormitori, lavoreremo per favorire progettualità importanti e condivise come i distretti commerciali che andranno nelle prossime settimane a costituirsi".