Benevento

Il Piano di Sanità territoriale, che vedrà la realizzazione di case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative in Campania, per creare una sanità più vicina al cittadino e che gravi meno sulle realtà ospedaliere come finora avvenuto va approfondito meglio, concertato col territorio, per evitare errori, per evitare che si assista a una sorta di “trasformismo sanitario”.
A sostenerlo è Gino Abbate, consigliere regionale di Noi Campani e medico.


Diverse le perplessità che secondo Abbate si palesano sul Piano, da realizzare con risorse del Pnrr, in particolare per il Sannio. Alcune il consigliere le mette nero su bianco in una nota: “La sanità, in particolare quella territoriale, è un tema troppo serio per essere ridotto ad un semplice comunicato stampa. Per scelte che impattano seriamente sui nostri territori e sul futuro dei nostri figli e nipoti è indispensabile condivisione e concertazione, giammai indicazioni assunte nel chiuso di una stanza o calate dall’alto. Per questo motivo chiedo ufficialmente al direttore dell’Asl di Benevento di bloccare qualsiasi iniziativa in essere e avviare ad horas un confronto con le istituzioni preposte ad iniziare dalla Conferenza dei Sindaci. La provincia di Benevento per una questione di scarsa densità demografica e di vasta dimensione geografica è già perennemente penalizzata, non si proceda con ulteriori scelte discriminanti. Si porti il piano delle iniziative da assumere nella Conferenza dei Sindaci, presieduta dal sindaco di Benevento Clemente Mastella, per un confronto aperto con tutte le fasce tricolori e per garantire tutti i distretti e tutti i territori”.


Dunque: è necessario, proprio in virtù della complessità territoriale del Sannio, discuterne con i rappresentanti del territorio, e dunque in assemblea dei sindaci, non demandando ogni aspetto alla Asl di Benevento.
Ciò, secondo Abbate, perché case o ospedali di comunità sono strumenti che hanno bisogno di una pianificazione, a partire dal luogo in cui dovranno essere realizzati, vista la peculiare importanza di questi presidi per il territorio.


Non solo: il Pnrr prevede fondi per la realizzazione di ospedali di comunità, case di comunità e centrali operative... ma per quanto attiene alla gestione? E' un'altra delle preoccupazioni di Gino Abbate, che anche in virtù di questo chiede che ci sia un confronto (che per la verità dovrebbe avvenire nelle prossime ore), con Asl e sindaci.
C'è tutta la questione del personale e della gestione delle strutture da valutare, insomma, per evitare, come afferma Abbate, che si possa finire nel “trasformismo sanitario”, ovvero che il tutto si possa ridurre a un “restyling” degli attuali poliambulatori.