L'hub del Paladelmauro aperto ai profughi ucraini per vaccini e tamponi molecolari.
L'iniziativa di Asl e Comune di Avellino vale come un concreto gesto di solidarietà per chi fugge dalla guerra in questi giorni drammatici.
Ad occuparsi di loro i dottori Matteo Tomeo e Francesco Saverio Ruggiero e tutto il personale che prosegue l'opera di vaccinazione.
“Li stiamo innanzitutto registrando così potranno accedere ai servizi sanitari essenziali ma stiamo cercando di metterli anche a proprio agio dal punto di vista psicologico. Li abbiamo trovati estremamente provati dopo giorni di sofferenza in giro per l'Europa”.
Tra chi era in fila stamattina, circa una settantina di persone tra donne e bambini, ci siamo imbattuti nella storia di Nadia ed Elena, due sorelle che ora la guerra ha ricongiunto ad Avellino. Nadia è scappata con i figli da Ivano frankivsk, città al confine con la Polonia, dove ha lasciato tutti i suoi affetti.
Elena invece è in Italia da 15 anni e ci racconta lo stato d'animo della sorella e dei suoi figli. “Loro hanno tanta paura perchè non sanno cosa può succedere da un momento all'altro. Quando sono arrivati qui hanno tirato un gran sospiro di sollievo. “Zia – mi hanno detto – finalmente possiamo dormire tranquilli, senza l'incubo delle sirene e dei sotterranei ma siamo comunque in pena per papà”.