"Siamo in presenza di una situazione economico-finanziaria nazionale non semplice che si aggrava nelle regioni del Mezzogiorno, come la CAMPANIA. Essa impone comportamenti pubblici e privati assolutamente rigorosi, in grado di consentire il migliore utilizzo delle non illimitate risorse finanziarie oggi disponibili per la ripresa onde evitare che, diradatasi la 'nebbia da Covid', ci si ritrovi in un Paese caratterizzato da una condizione socio-economico-finanziaria peggiore dell'epoca pre-pandemia che andrà a pesare ulteriormente sulle future generazioni". Lo ha detto Michele Oricchio, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della CAMPANIA, nella sua relazione presentata all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2022.  Oricchio ha citato "uno studio della 'Rome Business School'" secondo il quale "il macigno del debito pesa in particolare sulle regioni meridionali italiane: il nostro Paese ha beneficiato negli ultimi anni dei tassi d'interesse bassi, riducendo l'esposizione agli investitori esteri e allungando la maturity del debito. Il buon uso dei fondi europei può migliorare la crescita strutturale, ma è necessario uno sforzo collettivo che coinvolga tutti i livelli di governo".  Il presidente della Corte dei conti della CAMPANIA ha ricordato le "differenze molto marcate" tra le regioni italiani in questo senso: "Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Marche e Piemonte hanno un debito-Pil intorno all'80%, il che rende il loro sistema economico migliore di quello tedesco e in linea con i Paesi europei più virtuosi. Di contro, il Meridione ha un rapporto debito-Pil del 230% con punte di oltre il 300%. La CAMPANIA si attesta al 217,2%".