L’Irpinia è pronta ad accogliere i profughi ucraini. Sono già 25 tra donne e bambini le persone arrivate martedì mattina. E sabato sono previsti nuovi arrivi in città. Cento i posti garantiti dalla Caritas e Diocesi irpina, che ha attivato la rete di parroci e associazioni sul territorio per far fronte all’emergenza umanitaria. “Sono stati garantiti venti posti letto nel convento delle Oblate di Avellino, nel centro Antico, ma il Vescovo di Ariano, Don Sergio Melillo, mi ha contattato assicurandomi altri 15 posti letto nel convento delle suore del Tricolle - spiega il direttore della Caritas Carlo Mele”. La rete diocesana continua a fornire soccorsi, al popolo in guerra. Sabato mattina partirà da piazzale Santa Rita ad Avellino un tir carico di vestiti, farmaci di primo soccorso, medicinali e alimenti a lunga conservazione. “Si tratta del secondo carico di beni essenziali - spiega Padre Roman -. Ora servono coperte e farmaci, alimenti e pannolini e prodotti per neonati e bambini”. Intanto sono due le donne incinte ucraine arrivate ad Avellino in cerca di casa.
“Sono già numerose le famiglie irpine pronte ad accogliere - spiega Padre Roman -. Queste due donne in attesa hanno dovuto lasciare i loro compagni per mettersi in salvo. Siamo commossi per la straordinaria risposta umanitaria garantita dai cittadini irpini. Avellino, la sua provincia si confermano territori animati da uno straordinario spirito umanitario. Siamo tutti grati agli irpini che stanno fornendo aiuto. Ho già numerosi contatti con famiglie avellinesi, pronte ad accogliere i profughi. Un gesto essenziale e concreto per far fronte ad un emergenza destinata a crescere nei prossimi giorni”. Nel centro raccolta di via Annarumma, ad Avellino, allestito da Caritas e Diocesi di Avellino, continuano ad arrivare beni, farmaci, vestiti, alimenti. Ma anche le comunità di Mirabella Eclano e Sant’Angelo Dei Lombardi hanno comunicato la volontà di molte famiglie di aprire le porte delle proprie case per accogliere profughi in fuga.
“Sono 60 in tutto i posti letto garantiti dalle famiglie di Sant’Angelo dei Lombardi - spiega Mele -. Questi alloggi saranno il rifugio sicuro per donne, bambini e anziani in fuga dagli orrori di una guerra assurda. Sono queste le risposte essenziali che diventano salvezza per quanti hanno dovuto lasciare la propria casa tra l’orrore e violenza di una guerra assurda”. “Servono anche coperte - ricorda Padre Roman -. Le nostre donne, anziani e bambini sono chiusi nei rifugi sotto il suolo delle città bombardate attaccate al freddo. Servono coperte per proteggerli dal freddo. Ma non solo. Anche i farmaci e medicinali sono essenziali per medicare soldati e cittadini feriti”.