Era prevista per questa mattina l’udienza dinanzi al collegio del Tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Roberto Melone per il processo nato da un’indagine condotta dai carabinieri del nucleo operativo di Montella che nel 2018 era riuscita a sgominare la cosiddetta “banda dei trattori”, un’associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione di mezzi agricoli da lavoro.
L’udienza di oggi, in cui era in programma l’escussione di uno dei carabinieri che si è occupato di condurre le indagini, di una persona offesa e del perito nominato dalla Procura, è stata rinviata al 25 maggio per legittimo impedimento di uno dei difensori.
La banda fu individuata a seguito di una serrata indagine iniziata nel 2017, in cui i carabinieri di Montella, attraverso una serie di appostamenti e intercettazioni erano riusciti ad individuare i sette membri, tre dei quali già condannati a tre anni e sei mesi di reclusione dopo essere stati giudicati con rito abbreviato.
I quattro a processo rispondono di furto aggravato e ricettazione.
Secondo la ricostruzione effettuata nel corso delle indagini la banda sceglieva con cura i propri bersagli, perlopiù aziende agricole del circondario prive di sistemi di videosorveglianza, alle quali sottraeva i mezzi da lavoro e li rivendeva riverniciati e con targa e scocca nuove grazie ad autofficine compiacenti.
Non solo, erano specializzati anche nei cosiddetti “cavalli di ritorno”: pare che contattassero i proprietari il giorno dopo il furto per chiedere soldi in cambio della restituzione.
Della refurtiva recuperata, pari a circa 150mila euro di valore, una parte è stata restituita ai legittimi proprietari e il restante è stato donato in beneficenza su disposizione della procura di Avellino.