Se il campionato durasse solo un tempo, il Benevento sarebbe da serie A. Lo mettono in risalto i numeri delle due frazioni, con la Strega che nei primi quarantacinque minuti ha fatto registrare i risultati migliori di tutti (in attesa dei match di quest'oggi di Lecce e Pisa), con quarantasette punti conquistati in ventisette incontri: undici vittorie, quattordici pareggi e solo due sconfitte. Ventitré i gol fatti e nove quelli subìti. Un dato che potrebbe testimoniare il buon approccio alla partita da parte dei giallorossi, tanto che si sono trovati sotto nel punteggio all'intervallo soltanto - come detto - in due occasioni.
I discorsi cambiano nella ripresa. Attenzione, c'è da dire che le sfaccettature di questo discorso sono varie: una squadra che è solita chiudere bene il primo tempo, potrebbe gestire l'incontro portandosi ugualmente un risultato positivo a casa. Così come potrebbe esserci il rovescio della medaglia dove nei secondi quarantacinque minuti avviene una flessione che potrebbe essere altrettanto spiegata in vari modi, dall'aspetto fisico a quello mentale. Ci soffermiamo sui numeri.
Nella seconda parte di gara, il Benevento ha ottenuto trentasei punti (otto vittorie, dodici pareggi e sette sconfitte) e sarebbe fuori dalla zona play off. Il dato si fa ulteriormente negativo nell'ultimo quarto d'ora, dove è al ridosso dei play out con soltanto ventisette punti (tre vittorie, diciotto pareggi e sei sconfitte). Un dato che, come detto, potrebbe essere spiegato in tanti modi, ma restano delle gare che hanno portato via punti preziosi nel fotofinish come quelle di Parma al Tardini, col Brescia al Vigorito e in casa della Spal: quattro punti persi. Sembrerebbero pochi, ma con questo bottino perso a pochi istanti dalla fine la classifica sarebbe totalmente diversa.