Pratola Serra

Il piano strategico a lungo termine ’Dare Forward 2030’ presentato oggi dall’amministratore delegato di Stellantis Carlo Tavares non contiene nessuna garanzia per i metalmeccanici italiani. E proclamato lo stato di agitazione per garantire l’occupazione in tutti gli stabilimenti, fino all’incontro convocato dal Mise per il prossimo 10 marzo.

È necessario un confronto sul piano industriale, sul futuro del lavoratori in produzione, negli enti di ricerca e sviluppo e nelle funzioni di staff, e sulle aziende della componentistica committenti. Le lavoratrici e i lavoratori stanno subendo la cassa integrazione da anni. La mancanza di investimenti e di lancio di nuovi modelli hanno determinato un impatto negativo sui salari, Le condizioni di lavoro sono inoltre complessivamente peggiorate, aggravate dalle fermate produttive improvvise per ’approvvigionamento di componenti.

È importante la svolta elettrica e l’annuncio della produzione di batterie di cui il governo non ha comunicato nulla ai sindacati e ai lavoratori.

Se non ci saranno garanzie, a partire dal 10 marzo, sulle missioni produttive, sugli investimenti, sui modelli e sui volumi, la Fiom si mobiliterà con le lavoratrici e con I lavoratori per un piano necessario per superare il ricorso agli ammortizzatori sociali e per far ripartire l’industria dell’automotive con investimenti per la transizione nel nostro Paese.