Avellino

Nell’ambito del piano “Nuova sanità territoriale” della Regione Campania, da realizzare con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono stati individuati per l’Irpinia 3 Ospedali di Comunità, 10 Casa della Comunità e 4 Centrali operative territoriali, da realizzare sul territorio dell'ASL di Avellino.

Per la manager Asl Maria Morgante si tratta di un investimento importante per il rafforzamento della sanità regionale, che mira, in linea con gli obiettivi del PNRR, a rafforzare l'assistenza sanitaria intermedia e le sue strutture. In particolare l’obiettivo è quello di fare da raccordo tra i vari soggetti coinvolti nell’assistenza sanitaria, decongestionando i grandi ospedali e fornendo servizi più vicini ai bisogni del cittadino.

Il sindacato mantiene però qualche perplessità. “Accogliamo in maniera positiva questa piano territoriale per l'Irpinia ma la nostra preoccupazione è legata al personale – dichiara Licia Morsa, segretaria della FP Cgil Avellino - Crediamo che le forze in campo non siano sufficiente per far fronte a questo numero di strutture. E soprattutto pretendiamo chiarezza sui servizi che verranno garantiti. Questi presidi non devono diventare infatti contenitori vuoti come già troppe volte è accaduto. Ogni casa della comunità dovrebbe costare, a livello strutturale e tecnologico, circa 1,6 milioni di euro. Dovrebbe essere dotata di 10-15 sale di consulenza ed esame, punti di prelievo, servizi diagnostici di base.

E rinascerà anche l'ex Moscati di Viale Italia. Una notizia accolta positivamente anche da commercianti e residenti della zona che hanno vissuto anni difficili, diventando marginali nell'economia cittadina e costringendo molti negozi a chiudere per sempre.

Ma intanto lunedì 7 marzo FPCGIL e NIDIL CGIL manifesteranno con un presidio temporaneo davanti alla sede dell’ASL di via degli Imbimbo per avere chiarezza sul destino del personale precario ed il mantenimento dei servizi di base del territorio irpino. A questa, ennesima, iniziativa seguiranno altre, nell’ottica di raggiungere gli obiettivi del rispetto dei ruoli a tutela di cittadini e lavoratori che la Asl di Avellino ormai fa sempre più fatica a mantenere anche solo ai minimi termini. Immaginiamo che questo presidio possa diventare permanente se non otterremo le risposte che vogliamo”.