Struttura assistenza di Molinara, lettera aperta dei familiari degli assistiti contro il rischio chiusura. «La notizia di uno smantellamento con conseguente spostamento degli utenti presso un’ altra struttura, pesa come un macigno sulla nostra già flebile serenità quotidiana - si legge nella lettera aperta -. Quello che spesso sfugge alle istituzioni, soprattutto quando si tratta di compiere delle scelte importanti che ricadono su altre persone, malati o anziani per di più, è la considerazione del fatto che si tratta di vite e non di oggetti, in grado di poter essere ricollocati in qualsiasi momento come dei soprammobili sul comodino più o meno distante. Ciò che caratterizza la vita di queste persone è la certezza, l’ unica, di avere una quotidianità e una prevedibilità del proprio agire, che nel tempo alleggerisce anche la consapevolezza del proprio status, superabile solo e grazie alla sicurezza di tenersi stretta la propria vita, abitudinaria ma proprio per questo rassicurante, senza pensare poi al vitale rapporto costruito in tanti anni con gli operatori, ai quali si sentono legate da profondi rapporti umani, prima che professionali. Tale contesto ha consentito anche a noi familiari di stringere legami tra di noi, tra i nostri cari e con gli operatori, tali da consentirci una dignitosa sopportazione delle reciproche sofferenze, che pure noi viviamo. Per questo motivo leggere di tagli, spostamenti, cambi, economie e nuovi inizi, ci destabilizza fortemente, non solo dal punto di vista emotivo, ma anche logistico perché un conto è raggiungere la struttura di Molinara, a nostro avviso efficiente e collaudata, una vera e propria “casa” per i nostri cari che la abitano e per noi che passiamo buona parte del nostro tempo in loro compagnia, altra cosa è cambiare tutto, convincere persone anziane a ricominciare da capo altrove una nuova esistenza, mettendo seriamente a repentaglio quella sottile, unica certezza dettata dalla propria quotidianità e dalle abitudini acquisite in molti anni di degenza, valide per loro e per noi.
Una destabilizzazione che ci fa paura, perché noi che non parliamo il linguaggio degli economisti o con il cinismo di alcuni burocrati, ma guardiamo dritto negli occhi il dolore dei nostri cari, temiamo che tutto questo possa negativamente influire, e pesantemente anche, sul loro stato di salute già di per sè precario. Infine non ravvisiamo le ragioni e l’ opportunità della chiusura di una struttura pubblica ben collaudata e funzionante, una delle poche strutture sanitarie pubbliche presenti sul dimenticato territorio del Fortore e per di più efficiente, a vantaggio di soluzioni che mirano solo al mercato politico elettorale di qualcuno. Vogliamo rimanere fuori da queste diatribe. Siamo persone, non oggetti, siamo contro ogni tentativo di chiusura della Struttura di Molinara. Siamo contribuenti anche noi, chiediamo rispetto per i nostri cari e per noi stessi, per questo motivo chiediamo a chi di dovere di intervenire, e fare mercato altrove, non sull’ esistenza di chi affronta e convive quotidianamente con una malattia e con la continua ricerca di costruirsi una mezza certezza per dare un minimo di stabilità alla propria esistenza.
Redazione