Avellino

Nel corso dell'ultima puntata di 0825 – Focus Serie C è intervenuto in collegamento Skype Niccolò Dondoni, ex difensore dell'Avellino, ora al Porto d'Ascoli (Serie D, girone F): “Non è mai semplice parlare dell'esperienza vissuta ad Avellino, in senso positivo, per tutto quello che abbiamo condiviso. Spero riesca l’impresa di tornare già da quest'anno in Serie B, vincendo il campionato senza passare dai playoff, anche se può sembrare difficile al momento. Lo era, però, anche all’epoca in cui rimontammo il Lanusei battendolo, poi, nello spareggio per la Serie C. Per me quell’annata fu fondamentale. Ricordo ancora quando arrivai a Sturno, rubavo con gli occhi da chi ha fatto calcio professionistico ad alti livelli. Ho imparato tanto e sono cresciuto sia umanamente, sia sotto il punto di vista tecnico-tattico. C’erano persone speciali senza le quali non sarei l’uomo che sono oggi”.

Da quel gruppo è iniziato un percorso pieno di soddisfazioni professionali in particolare per due ex compagni di squadra: “Tribuzzi? Penso abbia le carte in regola per imporsi con qualità, ha spunti molto rari. Salta l’uomo con facilità, ha un tiro in porta impressionante. Mi auguro che possa diventare un calciatore importante come Parisi. Fabiano gioca con umiltà e cattiveria. Anche per lui quell’anno insieme è stato importante e il fatto di avergli lasciato qualcosa mi rende orgoglioso. Vederlo puntare e saltare Cuadrado, giocare con disinvoltura e personalità contro la Juventus mi fa venire i brividi”.

Il cambio in panchina tra Braglia e Gautieri visto da fuori: “Riguardo la guida tecnica dell’Avellino, penso che i risultati siano la cosa importante in una piazza così esigente. Bisogna vincere e convincere. Con Braglia, forse, qualcosa si era rotto. Mi auguro che l’Avellino possa trovare con spensieratezza un filotto di vittorie che possa portarla a realizzare il sogno della Serie B. La nuova anche se ormai consolidata formula playoff? Preferisco la vecchia dove se la giocavano le prime della classe”.