Avellino

I dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro di Avellino sono in STATO di AGITAZIONE come i colleghi di tutti gli ITL d’Italia. Nella settimana dal 21 al 25 febbraio si sono fermati un’ora al giorno, tenendo assemblee anche webinar e la protesta è culminata giovedì 24/02 in un sit in davanti all’ITL, nel rispetto delle norme anti covid. Per il 4 marzo è prevista una manifestazione in P.zza Libertà, in attesa dello sciopero nazionale fissato per il 18 marzo.

Le motivazioni sono molteplici ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata un recentissimo decreto che ha escluso i dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro dalla perequazione di tutti i dipendenti Ministeriali, relativamente all’indennità di amministrazione.

Nato nel 2016 con Legge Delega come Agenzia che avrebbe dovuto accorpare INPS, INAIL ed Ispettorato del Lavoro, l’INL, di fatto, non è mai decollato, anche per il mancato perfezionamento dell’iter normativo. Un ibrido, perché pur essendo un’agenzia governativa, di fatto, rappresenta un braccio operativo del Ministero del Lavoro ed al suo personale viene applicato il CCNL delle Funzioni Centrali, tranne che per la parte economica.
Dall’autunno scorso ai lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro sono state assegnate maggiori competenze, tra cui quella della vigilanza sulla sicurezza, prima espletate dall’ASL. Ulteriori competenze sono presenti nel PNRR riguardante l’emersione del lavoro nero. Ma tutto ciò a costo zero. Quindi, l’Ispettorato dovrà sobbarcarsi questi oneri aggiuntivi senza che gli siano stati destinati fondi e con un organico al di sotto del 50% del fabbisogno. Anzi. Sono stati perfino penalizzati con la mancata armonizzazione della loro indennità di amministrazione a quella degli altri Ministeri.

Il personale dell’Ispettorato stavolta non ci sta e chiede:

Che il Ministero del Lavoro esca dall’equivoco e definisca, finalmente, lo status giuridico dell’Ispettorato del Lavoro;
Che all’Ispettorato sia assegnato, in tempi brevi, il personale occorrente per il funzionamento degli uffici, da anni in sofferenza per il mancato turnover e per il massiccio esodo a seguito di quota 100 e non solo;
Che si superi immediatamente il gap economico attualmente esistente rispetto ad altri Ministeri, almeno con l’armonizzazione della loro indennità di amministrazione a quella degli altri.

I dipendenti di Avellino lamentano anche l’inadeguatezza della nuova sede agli effettivi bisogni, il ridottissimo numero di ispettori rimasti in servizio ed il dover far ricorso alle dotazioni personali su richiesta dell’Amministrazione.
In attesa di riscontro da parte degli organismi superiori, il personale in servizio si asterrà da prestazioni eccedenti le proprie mansioni, cosa che inciderà sicuramente sui servizi resi all’utenza.

Ma il paradosso che vivono i dipendenti dell’INL è che, da tutori delle garanzie dei lavoratori, denunciano l’assenza di tutela nei propri confronti. Le forme di lotta, inoltre, potrebbero ingigantirsi nell’immediato futuro prossimo.