“Collegamenti a singhiozzo, spazio aereo chiuso, dichiarato lo stato militare. In alcune regioni dell'Ucraina manca l'elettricità e cominciano a scarseggiare anche beni di prima necessità e soprattutto, servono medicinali e presidi sanitari per chi è stato colpito dai missili balistici e per chi sta combattendo”. E' la testimonianza di Oksana Bybliv, presidente dell'associazione “Ucraini irpini”, che da quasi vent'anni opera in provincia di Avellino dove risiede storicamente una delle più numerose comunità di ucraini in Campania. Oksana si trova in patria già da qualche settimana. In poche ore, dai primi bombardamenti all'alba, l'Ucraina è piombata nel terrore. In questo video il racconto del giorno più buio mentre i suoi connazionali che vivono in Italia si sono radunati in Piazza Libertà per la pace, per chiedere il cessate il fuoco ma anche in segno di solidarietà per i tanti ucraini che sono rimasti in patria a combattere.
La comunità ucraina irpina insieme ai rappresentanti sindacali e alle associazioni del terzo settore è scesa in piazza intonando l'inno nazionale ucraino. Tanta la paura soprattutto delle donne che lavorano in Italia e che in Ucraina hanno lasciato i propri cari. Una comunità spiazzata dalla notizia dell'offensiva russa ma determinata a sostenere la resistenza del proprio popolo.
“Purtroppo si sono verificate le peggiori previsioni. Ma bisogna ricordare che la guerra in Ucraina non comincia oggi, è iniziata otto anni fa. Questa non è una guerra contro l'Ucraina, ma contro l'Europa. In tutto questo tempo siamo stati al fianco dei nostri connazionali dall'Italia, ora io resto qui, in patria, con convinzione, perché c'è bisogno di aiuto – continua Oksana Bybliv - occorre dare supporto a chi rimane in Ucraina con aiuti economici e umanitari. Sono in contatto con gli altri membri dell'associazione ad Avellino, per quanto è possibile, per portare notizie e informazioni delle loro famiglie”