Era previsto per questo pomeriggio il prosieguo dell’istruttoria del processo a carico di Gerardo Limongiello, 86 anni, imputato per l’omicidio della moglie Antonietta Ficuciello, 83 anni.
Si attendeva lo scioglimento di una riserva su un’omessa notifica eccepita dall’avvocato della difesa Mario Di Salvia, oltre all’escussione del consulente tecnico per l’autopsia e di due testi di difesa. Tutto rinviato alla prossima udienza del 30 maggio per impedimento dell’imputato ad essere presente in aula.
Limongiello, infatti, da poco si sarebbe procurato delle lesioni sul ventre e ha subito un intervento chirurgico. Si vuole precisare che l’uomo, attualmente ricoverato in ospedale, non è in pericolo di vita.
Accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, l’uomo, attualmente sottoposto a regime di arresti domiciliari presso una struttura per anziani, il 5 maggio 2021, a seguito dell’ennesimo litigio con la moglie Antonietta - pare perché la donna non volesse acconsentire al trasferimento presso una casa di riposo - scrive un biglietto - “Chiedo perdono a mia moglie Antonietta tanto amata. Perdonami, perdonami. Ci vediamo in paradiso” – e decide di porre fine alla vita della donna, soffocandola con un cuscino. La veglia per poco più di un’ora, seduto al suo capezzale, poi esce, a piedi si reca dai carabinieri di Via Roma e confessa: “Ho ucciso mia moglie”.