Atripalda

Il taglio di così tanti alberi ci lascia, come sempre, un vuoto. È doloroso assistere a un intervento di questo tipo su una pineta. Possiamo però dire che la Pineta Sessa negli ultimi 20/30 anni è stata completamente abbandonata dalle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo. Solo interventi emergenziali, a cui purtroppo siamo abituati, e nessun intervento lungimirante volto alla tutela del patrimonio arboreo e della biodiversità.

Come ben sappiamo un parco non è una struttura statica ma un organismo vivente e dinamico, che cresce e si evolve negli anni e per questo ci teniamo a dire che un taglio così rapido e netto andava evitato.

Questo drastico intervento, doveva essere sostituito da un diradamento graduale, da effettuarsi negli anni, e non tutto in una volta, così come è avvenuto; ciò avrebbe evitato questo vero e proprio disboscamento.

Occorreva, da subito, mettere in sicurezza le aree maggiormente frequentate dai cittadini (area picnic), agendo in maniera selettiva solo sulle piante instabili, per poi intervenire nelle altre zone del parco, sempre in maniera graduale, trapiantando, negli spazi lasciati vuoti dagli alberi ormai schiantati a terra, essenze arboree autoctone ed eliminando solo le piante a rischio di schianto.

Guardando al futuro del parco crediamo che sia necessario un intervento di manutenzione costante, programmata nel tempo, ribadiamo che il taglio di più di 700 piante doveva essere eseguito gradualmente negli anni, ora si deve ricorrere, categoricamente, ad una contemporanea piantumazione di essenze arboree adatte al tipo di suolo e di territorio, ma soprattutto ad una attenta e costante manutenzione, altrimenti le giovani piantine non avranno lunga vita. Pertanto sollecitiamo l’amministrazione comunale di Atripalda a vincolare i 46.000,00 euro ottenuti dal taglio in oggetto al solo rimboschimento della Pineta Sessa. Inoltre l’amministrazione comunale deve investire sulla tutela della biodiversità e della cura del verde, con interventi mirati e capaci di sollecitare una cultura in linea con quella dei grandi parchi europei.

Come ribadito più volte è fondamentale che le azioni ambientali siano il frutto di scelte condivise con la cittadinanza.
Bisogna sfruttare le associazioni e la loro sensibilità ambientale tramite la creazione di una consulta del verde, inaugurare una nuova stagione per il verde cittadino che parta dalla programmazione e dalla tutela della biodiversità.