Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha dapprima annunciato il riconoscimento dell'indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, per poi ordinare l'invio di truppe nella regione del Donbass con lo scopo di "assicurare la pace". Il presidente russo Putin ha deciso di riconoscere l'indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine e lo ha fatto firmando il decreto al Cremlino in diretta tv, alla presenza dei leader delle due entità del Donbass.
Putin ha tenuto un discorso alla nazione, in cui ha detto che "l'Ucraina è parte integrale della storia e cultura russa. Non è solo un Paese confinante, sono parenti, persone con cui abbiamo legami di sangue. Eppure è importante capire cosa sta succedendo oggi e spiegare gli obiettivi che abbiamo. È importante risalire agli antefatti della questione", ripercorrendo così la storia dalla rivoluzione russa del 1917. Il riconoscimento del Donbass da parte della Russia viola gli accordi di pace presi a Minsk nel 2015, come ha ricordato lo stesso Putin nelle scorse settimane. Scholz e Macron hanno sottolineato di essere "delusi" dalla decisione russa di riconoscere le repubbliche separatiste.