Benevento

Quattro anni e 8 mesi e 18mila euro di multa per Giovanni Piscopo (avvocato Luca Russo), 41 anni, e 4 anni e l'identica multa per Domenico Rosiello (avvocato Vincenzo Sguera, oggi sostituito dalla collega Viviana Olivieri), 58 anni, di Benevento.

Sono le richieste di condanna avanzata dal pm Licia Fabrizi nel rito abbreviato a carico delle due persone tirate in ballo da un'indagine antidroga, articolata in due diversi momenti, della Squadra mobile. Prima e dopo le conclusioni del rappresentate della pubblica accusa, l'escussione del commissario Rosario Pascarella, che ha riferito su alcuni aspetti del lavoro investigativo, e l'intervento dell'avvocato Russo, che ha insistito per l'assoluzione del suo assistito. Il 4 marzo, dopo l'arringa dell'avvocato Sguera, la sentenza del gup Pietro Vinetti.

I fatti per i quali è imputato Piscopo risalgono al 17 dicembre del 2017, quando gli agenti avevano arrestato due persone di Castello di Cisterna, giudicate a parte. Erano a bordo di una Cinquecento L alla quale era stato imposto l'alt all'altezza della barriera di Castel del lago. Il conducente aveva rallentato, facendo finta di fermarsi. Poi, all'improvviso, aveva innestato la retromarcia, investendo due poliziotti: uno riporterà la frattura di una mano, l'altro di uno zigomo, oltre a problemi ad una spalla. Per entrambi una prognosi di venti e trenta giorni.

La Cinquecento era ripartita a tutta velocità, imboccando l'autostrada in direzione Bari. L'inseguimento della Mobile si era concluso all'altezza di Vallata, dove la macchina era stata infine 'stoppata'. All'interno, nascosti nel cambio, erano stati rinvenuti circa cinque grammi di cocaina. Sequestrati anche cinque panetti di hashish, per un peso complessivo di mezzo chilo, di cui i due napoletani avevano provato a disfarsi lanciandoli da un finestrino durante la folle corsa lungo l'A16.

Piscopo è stato chiamato in causa perchè, nonostante le indicazioni che avrebbe ricevuto dal fornitore, non avrebbe recuperato la droga.

La vicenda relativa a Rosiello risale invece al 23 novembre del 2017, quando era stato bloccato, al casello, con altri due uomini, già giudicati. Uno di loro, di Castello di Cisterna, era al volante di una Cinquecento in cui erano stati scovati, sistemati in un pannello del vano posteriore, 160 grammi di cocaina. Secondo gli inquirenti, l'auto – una Mini – nella quale si trovavano Rosiello e l'altra persona, precedeva la Cinquecento con l'obiettivo di favorirne la fuga in caso di controlli delle forze dell'ordine.