Benevento

“Siamo in allarme da qualche giorno per questa sequenza che è comunque importante che è stata registrata da qualche giorno prima dell'evento di questa notte”. Così Pietro Antonio De Paola, geologo, è docente di "Geologia Applicata alla Pianificazione Territoriale" anche presso la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università degli Studi del Sannio e direttore dell'Osservatorio sismico – Nucleo di Protezione Civile “Luigi Palmieri” di Pesco Sannita, struttura - di cui è coordinatore Carlos Antonio Sorrentino - che ha ovviamente registrato i due terremoti della scorsa notte. Il primo intorno alle 2 di Ml 3,1 con epicentro a Sassinoro, il secondo di Ml 2 a Morcone.

Il professore De Paola analizza quindi i due eventi e li inserisce al fianco degli altri, sempre di bassa intensità, che erano stati registrati nei giorni precedenti: “Dal nostro punto di vista il primo allarme è scattato il 13 febbraio intorno alle 21 a Vinchiaturo, in provincia di Campobasso. Le scosse di ieri e di questa notte riguardano il bacino sismico di Bojano che per la storia di Benevento è molto importante perchè sede di terremoti storici molto importanti e fa parte della zona sismica cosiddetta assiale dell'appennino meridionale che va dalla Majella al Pollino sede di terremoti importanti ed è per questo motivo che la sequenza sismica ha fatto scattare l'allarme dopo le sei scosse registrate tra il 16 e il 17”. Fenomeni da monitorare e studiare: “inquadriamo i nostri sismi nell'ambito della più ampia zona nazionale. Facciamo parte di questa zona particolare che comprende la storia sismica del Sannio e di Benevento”.