Salerno

Tempo di presentazione per il neo tecnico della Salernitana, Davide Nicola. L'allenatore piemontese, di 49 anni, ha preso il posto di Stefano Colantuono dopo il pari contro il Genoa e l'ultimo posto in classifica. Ieri pomeriggio il primo allenamento.

La conferenza stampa è iniziata poco dopo le 15 presso la sede del caffè Motta, main sponsor della Salernitana. 

Per i saluti iniziali, ha aperto la conferenza il patron Danilo Iervolino che ha definito il nuovo mister come "un guerriero". «Sa come mettere in campo giovani ed energizzarli per conquistare questa leggendaria salvezza. E' nata subito alchimia tra noi. Ha una carica straordinaria e siamo convinti di farcela. Sabatini è stato il direttore d'orchestra. Sono contentissimo e spero di non fare più conferenze da qui a giugno. Significherebbe che abbiamo sbagliato qualcosa. Invece mi auguro di non farne più».

La parola è poi passata al direttore sportivo Walter Sabatini: «Si tratta di un allenatore di grandissimo livello, non solo un cambattente. Un mister dalle idee chiare e capace di collaborare con gli altri. Non si salvano i giocatori da soli, ma loro con tutti noi, compresi i magazzinieri. Ho la pretesa che anche loro svolgano il loro lavoro. Il risultato lo fanno tutti, anche i collaboratori che non vanno in campo». 

La parola passa ora al mister Davide Nicola:

«Per me è un piacere essere qui, anche solo vedendo la conferenza stampa mi sono subito reso conto della passione per questa squadra». 

Cosa è mancato fino ad oggi?

«Non è mia competenza e non ho il cattivo gusto di parlare di qualcosa che non è di mia convenienza. A me interessa da questo giorno e mezzo. Ho trovato un gruppo di ragazzi molto seri, consapevoli che bisogna fare qualcosa di diverso per ottenere risultati. L'unico desiderio che abbiamo è ottenere il massimo». 

Che percorso verrà seguito? Quanto la situazione di Salerno somiglia a quella di Crotone?

«Non vedo analogie, ci sono state esperienze simili, ma ogni avventura è diversa dall'altra. La cosa più impegnativa è stata quella di fare un'analisi dettagliata, non solo dei giocatori, che già conoscevamo, ma anche principi di gioco. Macte Animo significa giocare con coraggio, è quello che vogliamo fare. Non si tratta solo di una sfida, ma anche di un piacere. In questo momento è importante completare il percorso di valutazione, abbiamo voglia di farlo anche perchè la classifica è molto chiara, non c'è tempo». 

"E' un allenatore che ti entra entro", dicono i vecchi giocatori. Che elemento positivo possiamo mettere fuori per sperare nella salvezza?

«Sperare mi fa perdere concentrazione, io desidero, sogno e lavoro. L'elemento positovo è la volontà dei ragazzi di mettersi in campo. Ma c'è del lavoro da fare». 

In due mesi è cambiato tutto, ed oggi lei si trova a traghettare una squadra, figlia di una rivoluzione, verso la salvezza. Cosa fa capire che questo gruppo ha dei valori in grado di puntare alla salvezza? C'è quella scintilla?

«Siamo tutti qui. Ci crediamo. La cosa che mi ha colpito di più è la simpatia che questa squadra esprime da fuori. La salernitana può avere dei livelli di miglioramenti importanti. Dal primo momento in cui sono arrivato ho capito che ho voglia di lavorare qui, in questo progetto serio». 

Verdi e Bonazzoli sono vecchie conoscenze. Come li ha trovati? 

«A loro ho detto: ci sono tanti giocatori forti, che ho già allenato, e tanti altri che avrei voluto allenare. Ho bisogno del vostro aiuto per fare qualcosa di importante. Cosa vuoi fare e come vuoi farlo, per me è fondamentale rispondere a queste due domande». 

Un debutto "contro il diavolo". C'è un grande avversario, quale è la sua idea di calcio rispetto a questo progetto Salernitana?

E' l'idea che noi abbiamo di noi stessi che deve venire fuori. Dobbiamo sentirci capaci di fare quello che vogliamo fare. Non ho la sfera di cristallo, non so dirti cosa succederà, ma se sei coerente e sicuro nelle azioni che intraprenti, un cambiamento lo realizzi. 

Questione di tempo. Dopo l'instant team, perchè c'è voluto tempo per cambiare? 

Il tempo è relativo alla capicità di trovare la chiave giusta di accesso. In termini di contratto, francamente, non me ne frega nulla. Non faccio questo lavoro perchè vado in cerca di un contratto. Sono un segno di agiatezza, io sono qui con un contratto mentale di tre mesi, quello è il mio obiettivo. Il dopo, mi interesserà dopo. 

- Si aggiunge Iervolino: «Mi sbilancerò di più. Quando ho chiamato il mister e Sabatini gli ho chiesto di vincere. Siamo qui per questo. Non possiamo andare avanti ordinatamente, ma scompostamente e velocemente e mettendocela tutta. E io sono ancora ottimista». 

- Ed ancora Sabatini: «La quota salvezza non la voglio nemmeno pensare, io mi fido della squadra che è ancora inespressa e dell'allenatore. Mi fido perchè ho visto, anche in un allenamento e mezzo, tanto, tutte le cose che volevo vedere. Sono particolarmente motivato. Nel Milan sono tutti amici, ma spero di far loro del male. Noi affrontiamo questa partita come una partita da giocare, non persa». 

La parola passa nuovamente al mister Nicola

«Con Ribery ho avuto il poacere di incontrare un campione che ha la mentalità di un campione. Vogliamo riuscire a mettere insieme la qualità migliore di ogni giocatore». 

Quali gli elementi che vuole vedere subito?

«Coraggio, collaborazioni, idee». 

Per il presidente Iervolino - come nasce l'idea del mister Nicola?

«Il progetto nasce con la visione di discontinuità sotto tanti punti di vista. Penso che il mister Colantuono abbia fatto bene, ce l'ha messa tutta. Ma c'era bisogno di cambiare. Il cambiamento è una scintilla, una necessità di dare un segnale a tutti. Se una cosa non va è inutile continuare ad andare in quella direzione. Sono convintissimo che il mister Nicola sia la persona giusta». 

Stadio Arechi, più pubblico vuol dire più sorrisi. Iervolino annuncia: «Ci siamo per l'apertura con i 2000 posti in più, ultimi dettagli, pronti per il Milan».

Oltre la tattica, che Salernitana si dovranno aspettare i tifosi?

«La tifoseria penso abbia capito che l'unità è fondamentale. Bisogna aspettarsi il massimo impegno e nuove idee da portare in campo».

Per Iervolino, novità centro sportivo?

«Stiamo valutando tante cose interessanti. Ci sono dei tecnici al lavoro. Penso che il calcio debba essere il capofila per favore anche a tutti gli altri sport pari dignità, per creare un hub che dia dignità al territorio e ai giovani». 

Nicola ribadisce: «Ci sono giocatori di qualità. Calciatori che, trovato il contesto giusto, stupiranno. Ma c'è bisogno anche della capacità di poterli portare al massimo. Tante componenti che noi diamo per scontate e non lo sono». 

Iervolino aggiunge: sul presidente della Lega mi auguro che si possa decide il nome quanto prima. Una persona autorevole, che ad oggi per me è la figura di Carlo Buonomi. 

Iervolino, come li sta vivendo questi due mesi?

Ho aperto questa conferenza dicendo che sono davvero tanto felice. La Salernitana mi ha dato un pieno di energia, ho avuto tantissimo affetto dai tifosi, solo un po' di amarezza per le ultime due partite. Anche a Genova potevamo spingere un po' di più. Purtroppo il tempo scorre ed erano occasioni molto importanti. Dopo queste partite ho dormito male, è sintomo di attaccamento.