"Con dispiacere comunico la mia decisone di non fare più parte organicamente della maggioranza consiliare che sostiene l’amministrazione comunale. Una scelta sofferta ma inevitabile, determinata dalla piena consapevolezza di non essere considerato parte integrante della maggioranza da parte dell’amministrazione, la quale assume orientamenti e opera scelte senza confronto e/o condivisione all’interno della coalizione". Così, in una missiva, il consigliere Danilo Leo ha fatto sapere di aver ritirato il suo appoggio al primo cittadino Vincenzo Servalli.
"Nella stagione politica che viviamo da tempo, nella quale troppo spesso assistiamo per ogni livello istituzionale ad un sempre maggiore svilimento del ruolo delle assemblee elettive a favore di un accentramento di poteri in capo agli esecutivi, sono e resterò sempre un convinto sostenitore della centralità del consiglio comunale, organo di indirizzo politico e di controllo. Tuttavia, allorquando l’amministrazione comunale (sindaco e giunta) inizia, con frequenza sempre maggiore, a determinarsi senza coinvolgere i consiglieri di maggioranza, o a coinvolgerne solo alcuni ed emarginare altri, a tollerare improbabili intrusioni nella sfera di competenza politica dell’ente, ecco che il connubio comincia ad affievolirsi, il rapporto di fiducia a scalfirsi, la serenità a mancare: si levano scontri viscerali all’interno dell’area politica, all’interno all’area tecnica, tra parte politica e parte tecnica, con inevitabili conseguenze negative, dapprima sulla linearità dell’azione amministrativa, quindi sulla tenuta e la credibilità politica della coalizione stessa, che tende a mal celare una torbida quanto ibrida coesione", l'amara riflessione di Leo.
Purtroppo è quello che a mio avviso sta succedendo oggi a Cava de’ Tirreni, dove l’amministrazione comunale (sindaco e giunta) rivendica totale autonomia nelle scelte politiche di governo, senza ritenere di doverle condividere con tutti i consiglieri della maggioranza che la reggono. E’ da tempo che sto lanciando all’interno il mio grido d’allarme invocando a gran voce coralità nelle scelte, un rinnovato patto fiduciario tra tutti i membri della coalizione, un rilancio dell’azione politico-amministrativa… ma invano. Pertanto, rivendicando con forza la mia dignità politica, per il prosieguo del mio percorso non mi sentirò più legato a un vincolo di maggioranza con l’attuale coalizione di governo. Continuerò a svolgere la funzione di consigliere comunale delegatami dai cittadini in un rapporto libero, sereno e franco con tutti i colleghi consiglieri e con l’amministrazione comunale, ben sostenendo in aula le proposte di deliberazione che riterrò di condividere per il bene della città - assicura l'esponente politico metelliano -. Nulla mi impedirà in futuro di riavvicinarmi nuovamente a questa maggioranza, garantendo tuttavia un appoggio unicamente di tipo esterno all’amministrazione comunale, laddove quest’ultima dovesse concretamente operare un cambio di passo e di vedute.
Nel contempo, rassegno le dimissioni da presidente della Commissione Bilancio, che saranno formalizzate ritualmente nelle sedi opportune, con la consapevolezza di aver ricoperto il ruolo con abnegazione e impegno. Inoltre comunico che il gruppo consiliare di cui sono rimasto unico componente (atteso che i colleghi Salsano, Mandara, Avagliano e De Filippis sono da tempo confluiti in altri gruppi), assume la denominazione di “Democratici e Riformisti”.