Benevento

Hanno precisato, a domanda, quale fosse all'epoca dei fatti – il 2018 – il loro ruolo: assessore comunale ai lavori pubblici Mario Pasquariello, dirigente dello stesso settore Maurizio Perlingieri. Assistiti dall'avvocato Sergio Rando, sono entrambi comparsi questa mattina dinanzi ai carabinieri del Noe di Napoli. Appuntamento all'ex caserma Guidoni per l'interrogatorio al quale erano stati invitati dal sostituto procuratore Assunta Tillo come indagati nel secondo troncone dell'inchiesta sull'inquinamento dei fiumi, relativo all'affidamento alla Gesesa, da parte del Comune, della gestione del Servizio idrico integrato. Per loro una ipotesi di abuso d'ufficio in concorso, prospettata per una delibera del 2018 – Pasquariello l'aveva proposta alla giunta che l'aveva approvata, al pari del Consiglio – sull'individuazione della Gesesa, appunto, come gestore del Scrvizio idrico integrato.

Un'iniziativa ritenuta illegittima dagli inquirenti, secondo i quali l'affidamento sarebbe dovuto andare solo a società interamente pubbliche. Pasquariello e Perlingieri hanno ricostruito l'iter degli atti amministrativi, sostenendo di essere stati mossi solo da ragioni di interesse pubblico. Il capitolo è quello della realizzazione del depuratore, la cui progettazione era poi andata, dopo una gara, ad un Raggruppamento temporaneo di professionisti e società abruzzesi.

Come più volte ricordato, l'abuso d'ufficio è contestato anche a Giovanni Quarantiello (avvocato Luigi Bocchino), all'epoca capogruppo in consiglio comunale di una delle liste a supporto del sindaco Mastella, primo firmatario di un emendamento sottoscritto anche da altri rappresentanti dell'assise, Giovanni Tretola (avvocato Vincenzo Regardi), capo tecnico della società, già ascoltati ieri.

Tra il 19 ed il 21 febbraio toccherà invece a Piero Ferrari, fino al gennaio 2019 amministratore delegato di Gesesa, Oreste Montano, ingegnere, e Giovanni Moriello, geologo, rappresentati dall'avvocato Marcello D'Auria. Lo slittamento si spiega con l'udienza di domani, 11 febbraio, dinanzi al Riesame, chiamato a pronunciarsi – come Ottopagine aveva anticipato il 30 dicembre del 2021 – sull'appello del Pm contro il no del Gip all'adozione di una misura cautelare nei confronti di Ferrari, Montano e Giovanni Colucci, commissario straordinario dell'Ato Calore-Irpino e dall'ottobre del 2018 commissario liquidatore dello stesso. Lavoro per gli avvocati D'Auria, Andrea De Sanctis, Raffaele Tecce e Giambattista Colucci.

A completare l'elenco degli indagati, Pasquale Schiavo, responsabile servizio manutenzione della Gesesa.

Per Moriello e Schiavo, in concorso con Montano e Ferrari, una ipotesi di abuso d'ufficio, per Tretola, in concorso con Ferrari, Montano e Schiavo, una ipotesi di falso in relazione allo studio di prefattibilità tecnica ed economica del sistema depurativo di Benevento. Infine, per Ferrari, Colucci e Montano una presunta turbativa di gara.