Benevento

Il Pm avrebbe voluto l'adozione di misure, ma il gip Gelsomina Palmieri ha detto no, ritenendo insussistenti le esigenze cautelari rispetto a fatti risalenti nel tempo. Un rigetto che ha indotto il sostituto procuratore Assunta Tillo a proporre appello, insistendo nella richiesta di arresti domiciliari per Mariangela Cirigliano, di Airola, vice direttore e responsabile dell'area amministrativa dell'Istituto penale minorile di Airola, e di sospensione per sei mesi dal pubblico servizio per Giuseppe Meoli, di Apollosa, infermiere presso l'Ipm, Biagio Tangredi, di Rotondi, e Gennaro Cicala, di Airola, assistenti capo della polizia penitenziaria in servizio all'Istituto, difesi, rispettivamente, dagli avvocati Massimo Amoriello, Mario Cecere, Valeria Verrusio e Annalisa Fucci. Il 3 marzo l'udienza dinanzi al Riesame, la cui decisione potrà comunque essere impugnata in Cassazione.

Diverse le ipotesi di reato prospettate in una inchiesta nella quale sono state chiamate in causa anche altre nove persone per le quali non è stato proposto alcun provvedimento. Una presunta corruzione ( e truffa) è contestata a Cirigliano, che avrebbe indotto la legale rappresentante di un'associazione a consegnarle dal 2015 al 2017 l'importo complessivo di 9mila euro quale parte maggiore della somma percepita per i progetti rieducativi e trattamentali per i detenuti nella struttura. Soldi che, secondo gli inquirenti, sarebbero poi stati destinati ad un impiegato per l'attività svolta.

Alla Cirigliano ed ai titolari di quattro ditte sono poi addebitate altre presunte corruzioni dal 2015 al 2019: in tutti i casi si parla di una somma non quantificata per i progetti ed lavori di manutenzione elettrica e non solo. Per la stessa Cirigliano, poi, altre due ipotesi di concorso in truffa e depistaggio, quest'ultima ravvisata nella mancata trasmissione alla polizia giudiziaria della documentazione richiesta.

Unica la contestazione, quella di una presunta truffa, per Meoli, Cicala e Tangredi, tirati in ballo perchè avrebbero presentato all'Asl, a nome di due detenuti, prescrizioni per analisi cliniche gratuite.